“Nicole è morta in ambulanza non in clinica” | La Gibiino contesta le “notizie infamanti”

di Redazione

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“Nicole è morta in ambulanza non in clinica” | La Gibiino contesta le “notizie infamanti”

| giovedì 19 Marzo 2015 - 16:34

La piccola Nicole non è morta nella casa di cura, ma sull’ambulanza che la trasportava all’ospedale di Ragusa”. Lo ribadisce, “alla luce di false e infamanti notizie” di stampa, la clinica Gibiino di Catania sul decesso della neonata che non ha trovato posto nelle Utin del capoluogo. La clinica ha dato mandato ai propri avvocati di intraprendere le dovute azioni legali nei confronti di giornalisti e testate che hanno diffuso la notizia. Notizie imprecise e totalmente infondate – si legge in una nota della casa di cura – ledono profondamente l’immagine che la nostra struttura ha costruito onestamente in oltre mezzo secolo di proficua attività nonché il lavoro di decine di professionisti, mettendo a serio rischio la serenità e il futuro lavorativo di tutto il personale. Confidiamo – conclude la nota – nel lavoro svolto dalla magistratura e ci auguriamo che al più presto venga fatta chiarezza sull’intera vicenda”.

La neonata è morta il 12 febbraio scorso all’interno dell’ambulanza che la stava trasferendo a Ragusa da Catania, dove non c’era nessun posto disponibile di rianimazione pediatrica.

Il 17 marzo, l’assessorato regionale alla Salute al  termine delle ispezioni nella clinica ha decretato la “Sospensione per 90 giorni dell’autorizzazione sanitaria e dell’accreditamento istituzionale alla casa di cure Gibiino limitatamente alle attività di assistenza al parto in regime di  ricovero” per una serie di irregolarità riscontrate.

”Rispettiamo il lavoro fatto dagli ispettori dell’assessorato regionale”, dice oggi la casa di cura. “Stiamo preparando le nostre controdeduzioni e un dettagliato cronoprogramma, così come ci è stato richiesto. Siamo fiduciosi di poter chiarire ogni aspetto in tempi brevi”.

Tra le contestazioni, la presenza insufficiente di  pediatri e neonatologi, l’inesistenza di una cartella clinica della piccola Nicole, l’inadeguatezza dell’ambulanza utilizzata per il  trasporto in emergenza dopo aver ritenuto di non richiedere quella del  118, le incongruenze nelle comunicazioni con il 118 e un buco temporale  di un’ora nella decisione del trasferimento verso Ragusa inizialmente  rifiutato e l’inesistenza di una procedura codificata per il  trasferimento del paziente in urgenza.

“Dobbiamo far rilevare – chiarisce la casa di cura – che su alcune questioni le contestazioni riguardano più la forma che la sostanza. La casa di cura Gibiino ha sempre garantito la presenza di pediatri in numero adeguato per la corretta assistenza durante le nascite, rispettando rigorosamente la normativa vigente. Sulle presunte lacune nella cartella clinica, si precisa che è stata redatta dal medico che ha fatto nascere la piccola Nicole. La stesura del documento è stata avviata in casa di cura e conclusa all’ospedale di Ragusa. Il documento è stato consegnato immediatamente agli organi di polizia. Risultano, pertanto, fantasiose e prive di fondamento alcune ricostruzioni giornalistiche legate a delle inverosimili correzioni della cartella”

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