Morte Nicole, “gravi irregolarità alla Gibiino” | Stop di 90 giorni per le nascite nella clinica

di Redazione

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Morte Nicole, “gravi irregolarità alla Gibiino” | Stop di 90 giorni per le nascite nella clinica

| martedì 17 Marzo 2015 - 14:03

“Sospensione dalla data oggi e per 90 giorni dell’autorizzazione  sanitaria e dell’accreditamento istituzionale alla casa di cure Gibiino  limitatamente alle attività di assistenza al parto in regime di  ricovero”. È il provvedimento assunto dall’assessorato regionale della salute al  termine delle ispezioni che hanno fatto seguito, nello scorso mese di febbraio, alla tragica morte della piccola Nicole. Il provvedimento, operativo da oggi, è stato assunto con decreto  449/2015 a firma del dirigente generale del dipartimento Attività  sanitarie ed Osservatorio epidemiologico Ignazio Tozzo e dell’assessore  Lucia Borsellino.

La Casa di Cura deve sospendere tutte le attività e indirizzare le  gestanti attualmente ricoverate ad altre strutture abilitate curando il  trasferimento dopo opportuna valutazione di ogni singolo caso sotto la  vigilanza dell’Asp di Catania.

Alla struttura vengono assegnati termini perentori per una serie di  adempimenti. Entro 30 giorni dovrà far avere al Dipartimento regionale  deputato al controllo un preciso piano per superare le criticità  riscontrate ed entro dieci giorni dalla ricezione del piano l’ assessorato valuterà il medesimo piano ed assegnerà i termini per il  suo completamento.

In una nota diffusa la Regione comunica che sono “numerose le irregolarità” riscontrate nell’ispezione congiunta Regione, Ministero, Nas del 16 febbraio che secondo gli ispettori della Regione  “non sono state superate con la memoria ‘difensiva’ presentata dalla  clinica”. Nella fattispecie la clinica dovrà dimostrare di aver messo in assoluta  sicurezza tutte le procedure sanitarie previste dalla legge. “Non si  possono e non si devono fare sconti a nessuno sulla sicurezza del  paziente in ambito sanitario”, conclude la nota.

Fra le contestazioni della Regione risultano:

1. Presenza insufficiente di  pediatri/neonatologi essendo solo due i medici contrattualizzati in  regime libero professionale e dunque non in grado di garantire l’ assistenza ordinaria e quella in emergenza come disposto dalla legge;

2. Inesistenza di una cartella clinica della piccola Nicole per il  trasferimento ad altra struttura: la bambina sarebbe stata accompagnata  solo da una relazione manoscritta dal contenuto del tutto  insufficiente;

3. Inadeguatezza dell’ambulanza utilizzata per il  trasporto in emergenza dopo aver ritenuto di non richiedere quella del  118;

4. Incongruenze nelle comunicazioni con il 118 e un buco temporale  di un’ora nella decisione del trasferimento verso Ragusa inizialmente  rifiutato;

5. Inesistenza di una procedura codificata per il  trasferimento del paziente in urgenza. 

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