Strage di Tunisi, folla ai funerali di Torino | Ultimo saluto alle vittime piemontesi

di Redazione

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Strage di Tunisi, folla ai funerali di Torino | Ultimo saluto alle vittime piemontesi

| lunedì 23 Marzo 2015 - 15:12

Un lungo applauso ha accolto le salme di Orazio Conte e Antonella Sesino, le vittime torinesi dell’attentato di Tunisi, nel Santuario della Consolata, a Torino, dove sono stati celebrati i funerali dall’arcivescovo del capoluogo piemontese, monsignor Cesare Nosiglia.

“Mai soli”, “Non si può morire così” sono solo alcune delle scritte sugli striscioni appesi alla cancellata del Santuario. Nelle prime file del Santuario, accanto alle famiglie e ai parenti delle vittime, il sindaco di Torino, Piero Fassino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e del Consiglio regionale, Mauro Laus. Come rappresentante del governo c’è il viceministro alla Giustizia, Enrico Costa. Presente in chiesa anche Carolina Bottari, la dipendente comunale ferita nell’attentato in cui ha perso la vita il marito, Orazio Conte. Tra la folla commossa anche l’ex modella tunisina Afef.

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“Chi si serve della violenza e sceglie la via del sangue, aggredendo cittadini inermi, non avrà mai la vittoria”. È un passaggio dell’omelia dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia0. “La strage degli innocenti che si è rinnovata in questi giorni – sottolinea – scuote la coscienza di ogni uomo di buona volontà: l’Amore e la volontà di pace e di rispetto di ogni persona vinceranno avendo dalla propria parte la potenza di Dio”.

“È una speranza che va sostenuta da un concreto e condiviso impegno che rinnovi profondamente il nostro sistema di mentalità e stile di vita che abbiamo promosso in questi decenni”, aggiunge l’arcivescovo di Torino nella sua omelia. “Perché questo cambiamento – sottolinea – è oggi la più grande sfida della nostra società occidentale, indebolita dal consumismo dell’avere sempre di più, che ha illuso che la felicità dipendesse dal possesso di beni, di soldi e di potere, una società dove cresce la solitudine e la noia di una vita senza regole etiche condivise, una società sazia e stanca che sta perdendo la sua anima culturale e spirituale”.

“Per questo Papa Francesco ci sta indicando vie molto concrete su cui ritrovarci come credenti di varie religioni e non credenti, uomini e donne di buona volontà – prosegue ancora monsignor Nosiglia -; si tratta di imparare e andare a scuola dei poveri, immergendosi nelle periferie esistenziali e condividendo le miserie di chi abita situazioni di grave disagio e difficoltà e viene spesso considerato uno scarto o un peso per la comunità. Da lì si deve ripartire per promuovere una società più giusta, equa e solidale che non lasci alcun spazio alla violenza, nessuna giustificazione per il prevalere di ideologie culturali, religiose o sociali che dividono e innalzano muri, là dove invece occorre gettare ponti di amore, di incontro e di collaborazione, per perseguire uniti il bene comune rispetto al bene individuale della propria nazione, religione o cultura”.

Saranno celebrati mercoledì pomeriggio alle 14 a Meda (Monza), i funerali di Giuseppina Biella, la 72enne brianzola vittima dell’attentato al Museo del Bardo di Tunisi. Contestualmente l’Amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino.

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