“Il peggio è stato evitato”. Milano conta i danni della violenza dei black bloc, i teppisti in tuta nera che hanno messo a ferro e fuoco il capoluogo lombardo il giorno dell’inaugurazione dell’Expo, sabato primo maggio, ma il ministro dell’Interno Angelino Alfano guarda all’unico aspetto positivo della terribile giornata: non ci sono state vittime.
“Secondo le notizie che avevamo raccolto da tempo”, ha detto in un’intervista pubblicata sul Corriere della sera, “la manifestazione del 1° maggio poteva essere un nuovo G8. Abbiamo troppi esempi, anche recenti, in grandi Paesi come la Germania, per non sapere che questi cortei possono trasformarsi in veri e propri saccheggi delle città. Nel caso specifico, i contestatori avevano deciso di assaltare l’Expo gate di piazza Cadorna e poi arrivare fino alla Scala. Questo era il peggio”.
Anche Alfano, come Renzi, definisce i black bloc teppistelli figli di papà. “È proprio così, mi pare anche che ciò emerga addirittura dalla dichiarazione di qualche genitore. Oltre che dai video girati dalla polizia, in cui si vedono giovani con i Rolex ai polsi. Poi, ovviamente, c’erano anche i farabutti che certamente non erano alla prima esperienza e infatti hanno messo in atto un diversivo per tentare di violare zone simbolicamente più rappresentative».
I giornali stranieri accusano l’Italia di non saper prevenire gli scontri. “C’è stata una robusta attività di prevenzione con 2 arresti, 52 denunce, 32 espulsi e tantissimo materiale sequestrato”, replica il ministro. “Oltre la metà erano stranieri. Il lavoro è andato avanti dopo il corteo, con 5 arresti, 17 denunce e 32 persone portate in questura per controlli. Certamente il bilancio sarà ulteriormente positivo per chi indaga”.
Il capo della polizia Alessandro Pansa dice che la scelta di non caricare è servita a tenere i violenti sotto controllo. “Ha ragione. Sono stati messi a disposizione uomini e mezzi adeguati all’evento, ma la gestione della piazza compete ai tecnici. Mentre esplodono le bombe carta, uomini e donne delle forze dell’ordine devono prendere decisioni. E io posso dire che hanno fatto una scelta intelligente perché i manifestanti volevano essere inseguiti in modo che si scoprissero i presidi che impedivano ai manifestanti l’accesso al centro storico della città. Hanno lanciato le molotov per distrarre gli agenti e pianificare attacchi altrove, invece si è riusciti a impedirlo”.
Alfano ha anche parlato dei provvedimenti legislativi che si stanno varando per evitare, in futuro, altre scene di guerriglia urbana come quelle di sabato 1° maggio. “Nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana abbiamo previsto l’arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua identità. Intanto daremo uno strumento più efficace ai prefetti. Stiamo lavorando per i divieti preventivi come avviene per le partite di calcio. Quando c’è un alto indice di pericolosità sarà proibito sfilare nel centro delle città, proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta.
Mentre il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha annunciato lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per risarcire i danni subiti dai cittadini, il ministro assicura che anche il governo è pronto a fare la sua parte: “La proprietà è sacra. Per questo siamo pronti ad aggiungere ai soldi della Regione le risorse statali. I cittadini devono recuperare fino all’ultimo euro”.
Per la sicurezza drante i sei mesi dell’Expo, “Abbiamo predisposto 25 piani di sicurezza, ci sono migliaia di uomini impegnati, 490 siti sotto stretta sorveglianza. Purtroppo quello dell’ordine pubblico è un tema che investe tutte le grandi democrazie. Basta vedere quello che succede con la polizia negli Stati Uniti oppure negli stadi in altri Paesi europei”.
Infine, il ministro replica con ironia alle richieste di dimissioni che gli sono arrivate dalle opposizioni: “Strano, sono in ritardo, negli ultimi 15 giorni non le avevano mai chieste”.