Scuola, muro contro muro a Palazzo Chigi| I sindacati minacciano il blocco degli scrutini

di Redazione

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Scuola, muro contro muro a Palazzo Chigi| I sindacati minacciano il blocco degli scrutini

| martedì 12 Maggio 2015 - 18:31

Non sono soddisfatti i sindacati dell’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi sulla riforma della scuola. Tanto che i rappresentanti dei lavoratori del settore minacciano di bloccare gli scrutini di fine anno, paralizzando il normale corso scolastico con nuove iniziative di mobilitazione. “Le modifiche che sono state introdotte in Parlamento non sono sufficienti perché non rimuovono i punti critici che noi non condividiamo. Se si fossero fatti prima altri incontri con il Governo sicuramente avremmo costruito un percorso più utile per cambiare la scuola”, ha detto, parlando per tutti i rappresentanti sindacali, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.

“Ognuno di noi vuole una ‘buona scuola’ – ha aggiunto Furlan, citando lo slogan scelto dal premier Renzi. – Fare una buona riforma significa non solo ascoltare ma tenere conto di quello che il sindacato propone, sforzandosi di accogliere le questioni che noi stiamo ponendo. In primo luogo rimane l’accentramento delle funzioni e delle responsabilità del dirigente che parte da un presupposto concettuale sbagliato: la comunità, le famiglie gli studenti hanno il diritto di giudicare la scuola come servizio. Ma la valutazione dei docenti, le loro capacità didattiche e professionali è meglio che siano lasciate a persone competenti che peraltro ci sono nel sistema scolastico. Occorre poi ripristinare il ruolo della contrattazione in un settore da sette anni senza contratto. Il salario, la produttività dei docenti, la premialità di alcune scuole rispetto ad altre, vanno lasciate alla contrattazione con il sindacato. Per quanto riguarda poi il tema del superamento del precariato, noi pensiamo – ha aggiunto la leader della Cisl – che occorre una soluzione vera, attraverso un percorso pluriennale di stabilizzazione che dia tranquillità agli insegnanti, agli studenti e alle famiglie”.

“Non ci sono state risposte soddisfacenti dal governo, valuteremo se indire un nuovo sciopero”, ha detto Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, all’uscita da palazzo Chigi. “Nel merito – ha osservato il leader della Cgil, Susanna Camusso “non è stata data nessuna risposta alle criticità che abbiamo proposto. Il governo ha detto di aver preso buona nota, anche se siamo ben lontani dal cambiamento profondo dell’impianto”.

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Da parte sua, il Governo si è dichiarato soddisfatto. “Oggi era importante darvi direttamente una visione complessiva del provvedimento in discussione in Parlamento in un’ottica di dialogo e condivisione”, ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi. Il premier Matteo Renzi invece ha espresso il proprio punto di vista sui social network. “Il dialogo su #labuonascuola è utile. Nei prossimi giorni faremo su questo un #matteorisponde”, ha scritto il presidente del Consiglio in una conversazione su Twitter. Il premier ha anche risposto ad una serie di questioni sulla scuola, in particolare sulla questione dei docenti precari abilitati con il Tirocinio formativo attivo (Tfa): “Comprendo rabbia abilitati Tfa. Questo governo sta cercando di risolvere problemi aperti decenni fa”, scrive il premier che poi in un’altra risposta sul paragone con i precari che rientrano nel Ddl sulla Scuola dice: “Conosco bene la situazione, ma a norma di legge non è la stessa cosa. E noi siamo chiamati ad applicare legge”.

Duro  il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: “Sconcerta che, a fronte di una manifesta volontà del Governo di dialogare su un tema così delicato come quello di una necessaria riforma della scuola e di una altrettanto necessaria stabilizzazione dei precari, si risponda- da parte di alcune sigle sindacali- minacciando il blocco degli scrutini. Un’iniziativa del genere sarebbe irresponsabile perché finirebbe unicamente per colpire studenti e famiglie”.

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