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Caos Sanità, Crocetta alza la voce: “Niente e nessuno può incrinare il grande lavoro fatto”

Il presidente Crocetta non ci sta. Dopo lo scandalo Tutino e le inevitabili dimissioni dell’assessore alla Sanità Lucia Borsellino, il governatore mette in evidenza i risultati ottenuti dal suo governo: “Niente e nessun commento strumentale può incrinare il grande lavoro di risanamento della sanità che abbiamo fatto in due anni con Lucia Borsellino”.

“E i dati parlano chiaro, con i grandi risparmi effettuati, con il taglio degli sprechi, con le denunce delle truffe di centinaia di milioni di euro sui farmaci – spiega in un comunicato – sulle gare truccate e i risparmi conseguenti; con nomine di manager sfuggite alle lottizzazioni politiche – per carità qualche pecora nera i può sempre inserire! – con la revoca di quell’assicurazione milionaria di 155 milioni risparmiandone 125″.

Ma anche “con l’azione costante di monitoraggio in corso che sta mettendo in piedi un sistema sanitario, senza fare mai sconti a nessuno”. Nel 2014 “per la prima volta dopo diversi anni la sanità siciliana è rientrata all’interno dei parametri di normalità previsti dal Ministero della Salute – spiega Crocetta – nel 2013 e nel 2104 abbiamo avuto bilanci in attivo, realizzando quella svolta qualitativa necessaria richiesta da anni dal Governo nazionale”.

“Sono in corso investimenti importanti per migliorare le strutture e c’è una lotta continua contro il malaffare. Gli attacchi di questi anni a Lucia Borsellino, non sono tollerabili e mi hanno ferito profondamente”. Un “no” a tutte le strumentalizzazioni: “Voglio ricordare la strumentalizzazione di vicende come quella dell’Humanitas, del caso della piccola Nicole e l’ultima che è quella recente di Villa Sofia, che riguarda comportamenti singoli e non del governo”.

Poi la difesa di Lucia Borsellino: “E voglio ricordare il gioco pirandelliano di coloro che hanno aggredito incessantemente la Borsellino, che oggi si travestono da agnelli. Quando deciderò a rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventerà chiaro. Non l’ho fatto perché alcune vicende sono al vaglio della magistratura e non voglio strumentalizzarle politicamente”.

“Il sistema del malaffare della sanità, che ha gestito, con sprechi, con servizi affidati in modo diretto, con trattative private o negoziate, con le proroghe infinite – spiega – ha subito un durissimo colpo laddove prevediamo nei contratti dei manager, che i direttori generali e quei dirigenti che perseguano tali modalità di affidamento possano essere licenziati. Nulla è più come prima”.

Rivoluzione, la parola d’ordine di Crocetta: “Nella sanità è in atto una vera e propria rivoluzione, non si possono strumentalizzare singoli fatti che riguardano singole persone, per negare il grande lavoro che si sta facendo e il contrasto agli interessi illeciti che vi sono stati nel sistema di interessi. Nessuno strumentalizzi, quindi, fatti che non sono riconducibili né all’assessorato né al governo”.

Contro tutto e contro tutti: “Il nostro lavoro continuerà nel governo o nella società, nonostante che in tanti, consapevolmente o inconsapevolmente, tentano di mettere in discussione il primo governo – eccettuate alcune brevissime esperienze come quella di Mattarella – che dal ’46 in poi ha avviato una lotta senza precedenti all’interno al sistema mafioso che si è insidiato all’interno della Regione siciliana”.

“E tale lotta, per quel che mi riguarda, non ci fermerà, di fronte a nulla. Sono di lunga resistenza e nessuno riuscirà a piegarmi fino a quando riterrò che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia – continua il presidente – Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno”.

Dimissioni? “Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare. Anche nella vicenda del mio medico personale emerge un presidente che non è coinvolto da interessi personali. Non si arrabbino, lor signori, ma a me non interessano né potere né soldi e questa è la coerenza che mi rende forte. E questa mia forza la metto a disposizione della Sicilia per salvarla dal baratro nel quale la si è trascinata, quello stesso baratro nel quale la vorrebbero ricacciare in tanti”.

La stoccata a Cuffaro e Lombardo, suoi predecessori: “In nome delle lobby dei tanti affari siciliani. Sono stato sindaco, sono presidente della Regione e non possiedo né alberghi, né aziende, né autolinee, né battelli, né ville, nè tantomeno cliniche. E questa è la testimonianza più concreta di ciò che io sono. Nessuno si illuda di potere demolire questa forza”.

“La verità è rivoluzionaria – continua Crocetta – ed io mi batto ogni giorno perché questa verità si affermi, anche quando potrebbe essere persino
scomoda. Nessuno insinui nulla, perchè come si dice nella mia città, con un proverbio antico:“ariu nettu nun si scanta de’ trona” cioè, ciel sereno non ha paura dei tuoni”.

Sulle nomine un piccolo passo indietro: “Qualche nomina potrebbe essere stata politicamente inopportuna; l’opportunità politica molto spesso è di parte e ciò che è opportuno per alcuni, appare inopportuno ad altri; qualche altra potrebbe non avere avuto la necessaria coerenza con la politica del governo. Non facciamo sconti a nessuno, chi sbaglia paga. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la correttezza della pubblica amministrazione e non esime i nominati dal rispetto dovuto alle leggi e alle istituzioni. Tutto qui”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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