Silvana Saguto, la presidente della sezione misure di prevenzione al Tribunale di Palermo, è finita sotto inchiesta.
Il magistrato, che si occupa della gestione dei patrimoni mafiosi sottoposti a sequestro, è stata infatti accusata di corruzione, induzione e abuso d’ufficio dalla Procura di Caltanissetta.
Un avviso di garanzia è stato notificato questa mattina al giudice Silvana Saguto, il presidente della sezione, e all’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il più noto fra gli amministratori che per conto del tribunale gestisce i beni sequestrati ai boss.
I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno notificato un terzo provvedimento al marito di Silvana Saguto, l’ingegnere Lorenzo Caramma, che è stato consulente di Cappellano Seminara.
A comunicarlo in una nota ufficiale è la stessa Procura di Caltanissetta “allo scopo – è scritto – di evitare il diffondersi di notizie inesatte”.
“Su disposizione della Procura della Repubblica di Caltanissetta – si legge nella nota – militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, in alcuni casi con la diretta partecipazione dei magistrati titolari del relativo procedimento penale, hanno eseguito ordini di esibizione nonché decreti di perquisizione e sequestro in data 9 settembre 2015”.
“Questi atti istruttori – prosegue la nota – sono stati compiuti per acquisire elementi di riscontro in ordine a fatti di corruzione, induzione, abuso d’ufficio, nonché delitti a questi strumentalmente o finalisticamente connessi, compiuti dalla Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo nell’applicazione delle norme relative alla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro di prevenzione, con il concorso di amministratori giudiziari e di propri familiari”.
“Non ho dubbi sul mio operato e chiederò subito di essere interrogata” queste le parole del magistrato Silvana Saguto al sito on line Live Sicilia.