(g.m.) Ma in che mondo viviamo? Una “presunta” autorevole esponente dell’Antimafia calpesta i sentimenti di chi – suo malgrado – è figlio di un vero eroe della vera lotta alla mafia (la differenza tra antimafia e lotta alla mafia è una sottolineatura puramente voluta). E non succede niente? Dimissioni? Sospensione dall’incarico? Sappiamo bene che le colpe vanno accertate in un processo, sappiamo anche che è odioso e a volte fuorviante vedersi sbattere sul giornale intercettazioni di telefonate private e confidenziali. Ma qui si sta superando il segno.
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Il giudice Silvana Saguto, indagata nell’inchiesta nissena sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia, nuovamente nell’occhio del ciclone. Questa volta non per l’inchiesta che la riguarda bensì per una telefonata intercettata nella quale rivolge parole poco eleganti (eufemismo) nei confronti dei figli di Paolo Borsellino, in particolar modo in merito alla commozione di Manfredi, durante l’anniversario della strage di Via D’Amelio, a Palermo.
Il magistrato, così come riporta ‘La Repubblica’, parla il 19 luglio scorso, giorno dell’anniversario della strage, con un’amica e commenta il comportamento dei due figli. ‘‘Manfredi Borsellino che si commuove, ma perchè minchia ti commuovi a 43 anni pwer un padre morto 23 anni fa’ dice la Saguto che definisce Manfredi come uno squilibrato. ”Lucia Borsellino è cretina precisa”, aggiunge il magistrato.
“Io e mia sorella Lucia siamo senza parole”. È la risposta di Manfredi Borsellino. “Non vogliamo commentare espressioni che andrebbero catalogate alla voce cattiveria. Solo parlandone, rischiamo perciò di attribuire importanza a chi quelle parole ha proferito”.
Silvana Saguto ha però voluto fare chiarezza sottolineando in una nota (LEGGI QUI LA NOTA) come le sue parole siano state estrapolate e decontestualizzate: “Saranno sfuggite al giornalista (l’intercettazione è stata pubblicata da Repubblica ndr) le frasi con cui esprimevo la stima incondizionata e l’affetto che ho sempre nutrito nei confronti di Paolo Borsellino”.
