Torna a parlare di emergenza migranti e di Europa Matteo Renzi nel suo intervento al parlamento ghanese, nella seconda tappa del viaggio in Africa.
Il premier sottolinea che se vogliamo risolvere il problema dell’immigrazione serve una strategia di lungo periodo, non polemicucce da quattro soldi”.
Il premier ribadisce che “è finito il tempo in cui l’Europa ci dice cosa dobbiamo fare: diamo a Bruxelles venti miliardi e ne riceviamo undici. Vogliamo lavorare ma non prendiamo lezioncine”. “Noi come Italia siamo impegnati, Eni ha firmato qui dei contratti, l’agroalimentare può espandersi in queste terre. Occorre avere però un disegno strategico, vediamo se riusciamo a portare a casa qualche risultato concreto nel campo dell’energia e dell’agroalimentare. L’Italia l’ha fatto. E anche nel campo politico. L’Ue se ne deve rendere conto”.
Dal Ppe torna a bacchettare il premier il capogruppo Manfred Weber, braccio destro di Angela Merkel: “La Commissione europea negli ultimi anni ha dato massima flessibilità. Ma ora anche i commissari socialisti, penso a Moscovici, constatano che non ci sono più ulteriori margini per maggiore flessibilità”. “Sarebbe auspicabile da parte di tutti – ha aggiunto – prendere coscienza dello stato dei fatti. Juncker ieri ha inviato una lettera a Renzi per ricordagli gli obblighi europei: spero che sia arrivata a destinazione”.