Panama Papers, caos nel Regno Unito | Cameron: “Sì, avevo quote in società offshore”

di Emanuele Termini

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Panama Papers, caos nel Regno Unito | Cameron: “Sì, avevo quote in società offshore”

| venerdì 08 Aprile 2016 - 08:31

C’è davvero un “mondo” fatto di vip, politici, star dello sport e dello spettacolo coinvolto nello scandalo sui paradisi fiscali “Panama Papers“. Ma a suscitare più clamore, dopo le dimissioni del premier islandese Gunnlaugsson, è la presa di posizione pubblica del primo ministro inglese David Cameron.

In un’intervista a Itv news, Cameron ha ammesso di aver avuto una quota della società offshore creata dal padre Ian, precisando tuttavia di averla venduta per “30mila sterline” poco prima di diventare primo ministro.

Il premier inglese insiste comunque di non avere “nulla da nascondere” e di aver rispettato la legge, e precisa d’aver pagato a suo tempo “normalmente” le tasse sui dividendi di quella quota. Ma quello di Cameron è solo l’ultimo di una lunga lista di volti noti finiti nel calderone.

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Dall’ex direttore dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, al pilota di Formula 1 Nico Rosberg; dal premio Nobel Mario Vargas Llosa al papà di X-Factor, Simon Cowell. Spicca anche Cina, attenzione sui familiari di 8 leader di primo piano del partito comunista cinese.

Nelle liste vi sarebbero anche i familiari di Mao Zedong, fondatore della Repubblica popolare cinese. Quasi un terzo delle società offshore al centro dello scandalo provengono da Hong Kong e dalla Cina. Si tratta di più di 16.300 compagnie, il 29% del totale a livello mondiale.

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