L’Italia di spada maschile a squadre (formata da Pizzo, Garozzo, Fichera e Santarelli) è medaglia d’argento nel torneo olimpico di Rio 2016: la vittoria finale è andata alla Francia, la grande favorita e squadra più forte della disciplina, per 45 – 31.
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I transalpini hanno fin da subito dettato legge in pedana, con il solo Pizzo in avvio a pareggiare con orgoglio il proprio assalto contro Borel. La Francia da par suo non infligge inizialmente parziali clamorosi, ma assalto dopo assalto scava il solco, poi sapientemente gestito dal grande veterano Lucenay (38 anni, 4 volte campione del mondo), che si permette pure il lusso di chiudere un parziale per passività sullo 0 – 0.
Poi il sesto assalto, con un parziale di 10 – 5 per Borel su Garozzo che spegne ogni speranza; l’Italia concede l’onore di entrare in finale a Santarelli (al posto di Pizzo) e subisce tre parziali consecutivi di 5 – 4 ai francesi che festeggiano un titolo davvero meritato.
In semifinale l’Italia aveva sconfitto, demolito l’Ucraina per 45 – 33. Una sfida dominata, dal primo all’ultimo assalto, con gli azzurri che piazzano l’allungo decisivo nella seconda rotazione di assalti (con due 6 – 3 e un 3 – 0 di parziali), gestendo poi l’ardore ucraino negli ultimi due assalti (solo di 3 stoccate il passivo concesso nel finale, con la chiusura di Fichera).
Ai quarti, era stata sconfitta la Svizzera per 45 – 32, in una serie di assalti segnata da grande passività e poi improvvisamente cresciuto di ritmo nel finale con un disperato e inutile tentativo di rimonta di Max Heinzer.
Dopo un primo parziale chiuso per passività sull’1-0 per l’Italia, sono Pizzo ed Enrico Garozzo a piazzare il primo allungo che vale l’11-4 Italia dopo 3 assalti. Nel quarto parziale prova solida di Pizzo (con la sua guardia raccolta), poi il parziale di Marco Fichera di 4 – 0 per il 19 – 7 dopo 5 assalti, poi Garozzo firma un 4 – 1.
La Svizzera prova ad accelerare i tempi e alzare il ritmo negli ultimi assalti (Steffen vince 8 – 6 contro Pizzo), ma finisce per esporsi e concedere comunque stoccate preziose agli azzurri, che con Garozzo allungano ancora; poi Fichera chiude contro Heinzer (che si gioca anche la carta della provocazione – parziale finale di 14 – 13 – ma ormai è inutile).