Le pagelle di Austria Vienna – Roma. Dzeko non si ferma più, Rudiger-Alisson da horror

di Andrea Fabbricatore

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Le pagelle di Austria Vienna – Roma. Dzeko non si ferma più, Rudiger-Alisson da horror

| giovedì 03 Novembre 2016 - 20:49

Ecco le pagelle di Austria Vienna – Roma, match valido per la quarta giornata di Europa League ( la cronaca del match )

AUSTRIA VIENNA: Hadzikic 5; Larsen 5, Rotpuller 5,5, Filipovic5, Martschinko 4,5; Serbest 6, Holzhauser 6,5; Pires 5,5, Grünwald 5,5, Venuto 6,5; Kayode 6,5(dal 26′ s.t. FRIESENBICHLER 5,5) .

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ROMA: Alisson 5,5; Rudiger 4,5, De Rossi 6,5, Juan Jesus 6; Bruno Peres 6,5, Strootman 6, Paredes 6, El Shaarawy 7 (dal 25′ s.t. Gerson6); Nainggolan 7; Dzeko 7,5, Perotti 6,5 (dal 37′ s.t. Iturbe).

I MIGLIORI DELLA ROMA

Dzeko: Ancora lui: dodicesimo gol messo a segno in dodici presenze stagionali. Come sempre, è il regista offensivo di questa squadra, in grado di servire i compagni con passaggi precisi (per essere un centravanti). Partecipa attivamente a tutte le manovre offensive della squadra. Come Re Mida, trasforma tutto ciò che tocca in oro.

El Shaarawy: Che bella prova dell’italo-egiziano. Nel primo tempo si traveste da operaio e rincorre gli avversari sulla fascia, nel secondo mette in mostra il proprio estro e la propria fantasia, sfornando un assist da applausi per Dzeko.

Nainggolan: Gioca (come di consueto) una partita dal ritmo altissimo e basata sull’intensità: ciliegina sulla torta è il bel gol del 4-1 con un destro a giro dall’altezza del dischetto. Quando sta bene fisicamente, la squadra gira meglio.

I PEGGIORI DELLA ROMA

Rudiger: La sua prestazione odierna non racconta nulla di nuovo: difensore roccioso con grandissimi limiti di concentrazione: clamoroso l’errore in occasione del gol dell’Austria, in cui travolge il proprio proprio portiere con i tacchetti. Non contento, rischia più volte l’espulsione per eccesso di foga, pur sapendo di essere già ammonito. Graziato.

Alisson: Vale lo stesso discorso fatto per Rudiger, con l’eccezione che in occasione del gol non è responsabile al 100%: ha solo la “colpa” di spaventarsi dell’arrivo del compagno. Nella ripresa si riprende con un paio di interventi non troppo complessi.

 

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