Matteo Renzi alle 19 in punto è arrivato al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’incontro è durato circa 30 minuti. Per l’ormai ex premier si tratta dell’ultimo tassello dopo una giornata intensa preceduta dalla direzione del Pd e ancora prima dall’approvazione da parte del Senato della legge di Bilancio con 166 sì, 70 no e un astenuto. Precedentemente il governo aveva incassato la fiducia di Palazzo Madama sull’articolo 1 della Manovra.
“Toccherà ai gruppi parlamentari decidere che cosa fare. Vorranno andare subito a elezioni? Nel caso si dovrà attendere la Sentenza della Consulta di martedì 24 gennaio e poi votare con le attuali leggi elettorali, come modificate dalla Corte” aveva detto nel pomeriggio.
Renzi, alla direzione del Pd, ha presentato una sua relazione nella quale ha annunciato che “Siamo il partito di maggioranza relativa. Dobbiamo dare una mano al presidente della Repubblica a chiudere la crisi nelle modalità che individuerà”.
“Noi – ha detto Renzi – non abbiamo paura di niente e nessuno, se gli altri vogliono andare a votare, dopo la sentenza della Consulta, lo dicano perché qui si tratta tutti di assumersi la responsabilità. Il Pd non ha paura della democrazia e dei voti”.
Il presidente Mattarella aveva condizionato le dimissioni del premier proprio a questo voto, ma sembra che nelle ultime ore si sia individuato un altro paletto: la legge elettorale. “Inconcepibili le urne senza legge elettorale“, ha spiegato il Colle nella tarda serata di ieri. E se si considera il “ritardo” della Consulta sulla questione “Italicum” (solo a fine gennaio si pronuncerà sulle questioni di illegittimità), ecco che i tempi si dilatano ulteriormente. Le dimissioni di Renzi sono previste comunque per venerdì, poi la scelta: governo di responsabilità o urne.
Quest’ultima ipotesi, come detto, trova nel Colle un grosso ostacolo. Ecco perché il presidente Mattarella prevede consultazioni già a partire da domani dalle 18: si parte con Grasso, Boldrini e Napolitano. Forza Italia, M5s e Pd chiudono sabato.