Associazione mafiosa, voto di scambio, violazione della legge Anselmi, corruzione, estorsione, truffa, falso ideologico e rivelazione di segreti d’ufficio: queste le accuse contestate al senatore di Gal Antonio Caridi e ad altre 82 persone per le quali la Dda di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio.
Caridi si era costituito dopo che il Senato aveva concesso l’autorizzazione al suo arresto. Il senatore calabrese (47 anni) viene descritto come strumento della cupola “riservata” della ‘ndrangheta. Secondo la Dda di Reggio Calabria la sua intera carriera politica sarebbe stata costruita e guidata dalla cupola che coordina i clan calabresi.
Oltre a Caridi sono indagati l’avvocato Giorgio De Stefano, l’ex parlamentare Paolo Romeo, l’ex sottosegretario della Regione Calabria Alberto Sarra e il dirigente della Regione Calabria Francesco Chirico. Anche loro, secondo l’accusa, avrebbero fatto parte della componente “riservata” della ‘ndrangheta che era al vertice dell’intera organizzazione.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda i cinque filoni investigativi noti con i nomi di “Mammasantissima”, “Sistema Reggio”, “Fata Morgana”, “Reghion” e “Alchimia”.