Fabrizio Corona è stato condannato ad un anno di reclusione dal Tribunale di Milano, nell’ambito del processo scaturito dal ritrovamento di ingenti somme di contanti, conservate in un controsoffitto di un abitazione a Milano e in alcune cassette di sicurezza in Austria.
Nel corso dello stesso processo viene condannata a tre mesi di carcere anche la collaboratrice di Fabrizio Corona, Francesca Persi. La somma complessiva oggetto del procedimento è di 2,6 milioni di euro).
La condanna viene inflitta, però, per l’accusa meno grave di sottrazione fraudolenta delle imposte mentre l’ex fotografo viene assolto per i due capi di imputazione più gravi, intestazione fittizia dei beni e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione (assoluzione che ha portato Corona a esultare in aula e battere i pugni sul tavolo dicendo “Giustizia è fatta”). L’accusa chiedeva 5 anni di reclusione.
Corona (che nel corso di dichiarazioni spontanee prima della camera di consiglio ha citato Shakespeare ed il ‘daimon’ di Platone) era stato arrestato il 10 ottobre, mentre era sottoposto al regime di affidamento in prova ai servizi sociali per altre condanne precedenti. “Sono un pagliaccio ma non sono un criminale e soprattutto non sono e non sarò mai un mafioso”, ha affermato l’ex fotografo.