Un elicottero della Polizia scientifica venezuelana ha sorvolato e attaccato la sede del Tribunale supremo di giustizia a Caracas, con alcuni agenti che hanno lanciato delle granate contro l’edificio, al termine di una giornata in cui si registrano altri due morti, un agente della Guardia nazionale e un manifestante di 17 anni, nonché l’esautoramento definitivo della Procouratrice Generale, Luisa Ortega Diaz, oppositrice del governo Maduro. L’attacco non ha però provocato feriti.
Il gesto, avvenuto nell’ambito delle proteste contro la riforma costituzionale voluta dal presidente Maduro (77 i morti da aprile 2017 in poi) è stato filmato da molti residenti del centro di Caracas. L’elicottero esibiva uno striscione, “Libertà 350”: la cifra si riferisce all’articolo della Costituzione che autorizza la rivolta contro autorità ritenute antidemocratiche.
Il presidente Maduro definisce il gesto, un attacco terroristico: “Hanno sparato contro il Tribunale supremo: è il tipo di attacco che sto denunciando da tempo. Cattureremo i colpevoli”. Lo stesso Maduro ha poi affermato che il colpevole sarebbe un agente della Brigata di azioni speciali (Bae), Oscar Rodriguez, in contatto con Miguel Rodriguez Torres, ex ministro degli Interni e della Giustizia di Hugo Chavez.
Rodriguez (15 anni di servizio) aveva chiesto in un post su Instagram le dimissioni di Maduro e l’unione contro il governo del popolo e delle forze armate: “Un’alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale”. Secondo Maduro e gli esponenti del governo, gli attacchi sarebbero manovrati dalla Cia, che comunque sarebbe in contatto con i responsabili.