L’eliporto costruito a Taormina per far atterrare i leader mondiali dutante il G7 “è abusivo”. Lo ha deciso la soprintendenza ai Beni Culturali di Messina.
Per il G7 di Taormina della scorsa estate erano stati costruiti due eliporti: uno su un terreno privato e l’altro sul territorio comunale. Il primo è stato smantellato tre giorni dopo il summit. Il secondo, invece, èè ancora esistente ed è giudicato abusivo. L’opera è costata circa due milioni di euro e ci sono voluti 75 giorni per realizzarla ma la Soprintendenza ha fatto sapere che non sono state richieste le dovute autorizzazioni.
Il sindaco Eligio Giardina, invece, non ci sta: “E’ un’opera che serve a tutta la città anche dal punto di vista sanitario”, ha dichiarato.
“Entro sessanta giorni l’opera deve essere smantellata e il territorio riportato alla situazione originaria”, scrive la Soprintendenza.
Erano stati alcuni cittadini e diversi albergatori a promuovere l’iniziativa contro l’eliporto: secondo questi ultimi la pista era stata costruita troppo vicino al centro storico.
Il comune ha cominciato l’iter per la variante urbanistica e rendere così “legale” la struttura. La vicenda è passata alla Regione per l’approvazione. “Entro il 12 novembre ci dovranno dare la risposta”, aggiunge Giardina, “altrimenti scatterà il silenzio-assenso”. taormina, taormina g7, taormina g7 eliporto abusivo