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Disastro Italia, Ventura prende tempo | Prima dà le dimissioni e poi le ritratta

L’Italia intera si è svegliata stordita ed ancora incredula dopo il mancato accesso ai Mondiali di Russia 2018. Una disfatta, quella contro la Svezia, che lascia con l’amaro in bocca ma anche con la consapevolezza che questa squadra, più di quello che è riuscita a fare non poteva. D’altronde se già si è faticato durante le qualificazioni, chissà quanta sofferenza ci sarebbe stata durante la competizione della prossima estate…e fenomeni non si diviene tutto ad un tratto.

Nel primo pomeriggio, attraverso la pagina Facebook de Le Iene, arrivano le parole di Giampiero Ventura. Braccato all’aeroporto di Bari, dov’è atterrato in tarda mattinata, il commissario tecnico ha di fatto promesso le proprie dimissioni dal ruolo di commissario tecnico. Dimissioni prontamente smentite, però, dallo stesso Ventura, attraverso un SMS inviato all’Ansa, nel quale il commissario tecnico afferma di non aver mai annunciato le proprie dimissioni all’inviato de Le Iene.

E a poche ore dalla mancata qualificazione, il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, ha convocato una riunione urgente a Roma per domani, martedì. Sul tavolo, il futuro di Ventura ma anche e soprattutto di un intero movimento. “Siamo profondamente delusi ed amareggiati”, ha detto stamattina. “È un insuccesso sportivo che necessita di una soluzione condivisa e per questo ho convocato domani una riunione con le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future”.

E nella tarda mattinata era arrivata la dichiarazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Siamo tutti quanti molto delusi e amareggiati – ha detto. Ho sentito Tavecchio, gli ho chiesto che intenzioni avesse e mi ha detto che domani ci sarà questa riunione in Figc ma se fossi in lui mi dimetterei”.

Tanti i soldi che andranno persi: sponsorizzazioni, merchandising, diritti tv, gettito fiscale sulle scommesse e premi Fifa ma anche la credibilità di un calcio lontano dai fasti di un tempo. Il materiale umano da dove ripartire c’è: da Donnarumma a Rugani, da Gagliardini a Belotti ma per ricostruire occorrerà tempo e un nuovo comandante dal carisma e pedigree internazionali e già si fanno i nomi di Ancelotti, Conte e Allegri.

 

Denise Marfia

Il giornalismo è passione rimasta intatta dopo oltre 16 anni di lavoro. 'Nata' giornalisticamente in TV, ho collaborato con diversi quotidiani e radio. Ho curato uffici stampa della pubblica amministrazione e di enti. Lavoro presso l'Istituto Superiore di Giornalismo. Settore di competenza: cronaca nera, politica e sportiva.

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