Dieci pubblici ufficiali (tra cui quattro dipendenti delle capitanerie di porto e tre dipendenti dell’Istituto Nautico di Palermo), sono sotto indagine a Palermo. Agivano con il titolare della scuola di formazione internazionale marittima, lo studio De Santis, abilitata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a svolgere corsi di formazione marittima propedeutici all’imbarco sulle navi.
L’operazione è stata compiuta dai militari della capitaneria di porto, guardia costiera di Palermo ed al nucleo di polizia tributaria di Palermo.
Sono state eseguite in tutto misure cautelari nei confronti di 12 indagati, di cui 5 agli arresti domiciliari. Per quattro c’è il divieto di dimora e per tre l’obbligo di presentazione.
Sono stati scoperti 59 episodi, con corruzioni, induzioni indebite, rivelazioni di segreto d’ufficio e falsi ideologici in atto pubblico. Coinvolti Giovanni Paterna, 75 anni, capitano superiore di lungo corso, Francesco De Santis, 50 anni, imprenditore titolare di un centro di formazione, Alessandra Schirò, 61 anni, docente dell’istituto nautico di Palermo, Leonardo Busalacchi, 68 anni, impiegato civile all’ufficio direzione marittima della capitaneria di porto di Palermo, oggi in pensione e Francesco Giuseppe D’Anniballe, 72 anni, direttore di macchina e sindacalista. Per tutti sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Il divieto di dimora nel comune di Palermo è stato notificato, invece, a Giuseppe Tarantino, 61 anni, direttore di macchina, Antonio Lupo, 61 anni, ex maresciallo luogotenente del corpo delle capitanerie di porto oggi in pensione, Giosuè Messina, 53 anni, capitano di vascello del corpo delle capitanerie di porto, Flavio Gambino, 32 anni, sottotenente di vascello del corpo delle capitanerie di porto.
Sono stati inoltre sequestrati la sede dello studio de Santis, un centro internazionale di formazione marittima di Palermo, in via Francesco Crispi, il campo di addestramento per marittimi, in contrada Bellolampo a Palermo, diversi conti correnti e beni mobili e immobili per un valore complessivo di 1.250.000 euro; è stato inoltre disposto il sequestro di una società con sede Repubblica di San Marino.
Gli investigatori sono riusciti ad accertare che i marittimi che formulavano istanza per partecipare agli esami venivano “avvicinati” dagli indagati che, in collegamento con il centro internazionale di formazione marittima, promettevano il facile superamento delle prove, con la frequenza di “pre-corsi” a pagamento i tenuti dagli stessi pubblici ufficiali che in seguito avrebbero fatto parte della commissione esaminatrice.
In particolare, è stato accertato che più di 50 candidati sono stati avvicinati ed una parte di questi ha effettivamente pagato somme non inferiori ai 1.000 euro per beneficiare di corsie preferenziali per un agevole superamento degli esami; in alcuni casi, si è anche accertato che, in occasione dei “pre-corsi” i candidati venivano puntualmente “informati” sugli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame.
Gli indagati riuscivano a fornire ai candidati anche anticipazioni in merito alle tracce che sarebbero state loro sottoposte in occasione della prova scritta di inglese, preparandoli alla traduzione del testo che poi sarebbe stato oggetto della prova.