Tensione tra Siria e Turchia, truppe di Assad ad Afrin

di Redazione

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Tensione tra Siria e Turchia, truppe di Assad ad Afrin

| martedì 20 Febbraio 2018 - 18:18

Tensione alle stelle tra Turchia e Siria. Le truppe di Assad sarebbero entrate oggi ad Afrin, enclave curda in territorio siriano. I turchi hanno risposto prontamente, bombardando la strada che conduce ad Afrin, percorsa dalle unità militari filo-siriane venute in aiuto ai curdi assediati dai soldati di Ankara. La tv di Damasco riferisce che le truppe fedeli ad Assad intendono soltanto schierarsi a difesa dei civili lungo il confine con la Turchia. I bombardamenti si sarebbero concentrati vicino al valico di Ziyara, a sud-est di Afrin, ma le notizie non sono verificabili da fonti indipendenti.

Erdogan: “Capitolo chiuso”

“Capitolo chiuso”: si affretta a dichiarare Erdogan intorno alle 19. Le truppe di Ankara avrebbero respinto quelle filo-Assad da Afrin. Il presidente turco parla in conferenza stampa, comunicando il successo dell’artiglieria che avrebbe impedito l’ingresso in città ai filo-siriani. Si dice convinto che i combattenti avrebbero agito da soli, senza il consenso (o il sostegno) di Assad. “Non consentiremo altri passi falsi”, precisa ai microfoni.

Erdogan e Assad: le opposte versioni

Erdogan aveva annunciato che nulla avrebbe fermato le sue truppe: il “terrorismo” va annientato. Il leader turco, tuttavia, dimostra di accomunare l’Isis, che ormai indietreggia su tutti i fronti, ai miliziani curdi, ritenuti il peggiore nemico della Turchia. Il governo di Erdogan, fa sapere un portavoce, ritiene un possibile accordo tra curdi e siriani “semplice propaganda”. Fonti curde rivelano, invece, che i primi convogli arrivati ad Afrin, battevano bandiera siriana.

La strage del Ghuta

La zona curda non è, ad ogni modo, l’unica parte della Siria interessata da bombardamenti. “È un eccidio peggiore di quello di Aleppo”, dichiara l’UNICEF a proposito della strage del Ghuta. Soltanto ieri sarebbero morti ben 100 civili nella regione, dove mancano i servizi fondamentali come scuole ed ospedali. È considerata l’ultima roccaforte dei ribelli.

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