“BufaleUnTantoalChilo”, censurato il sito che combatte le fake news

di Federica Raccuglia

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“BufaleUnTantoalChilo”, censurato il sito che combatte le fake news

| venerdì 06 Aprile 2018 - 15:08

Il sito “BufaleUnTantoAlChilo che, ormai da 5 anni, combatte le notizie fake è stato censurato preventivamente dalla polizia postale di Bologna. La causa? Un medico olistico, iscritto all’Ordine Nazionale, ha querelato per diffamazione il portale per un articolo pubblicato nel 2015. Il web sembra non averla presa bene e la pagina di Michelangelo Coltelli, il suo fondatore, è inondata dalle frasi di solidarietà di amici, colleghi e giornalisti.

“BufaleUnTantoalChilo”, censurato il sito

“È stata una sorpresa il sito completamente bloccato con tutti i suoi 3mila articoli – ha commentato Coltelli a Tgcom24. – Per una querela per diffamazione senza richiesta di rimozione del pezzo in questione è stato interrotto dalla Procura di Brindisi un servizio di pubblica utilità nella guerra alle fake news”.

“BufaleUnTantoalChilo”, Mentana si schiera

Enrico Mentana, giornalista e direttore del TgLa7, si è schierato con il fondatore del sito: “Proprio ora leggo che il sito di smascheramento di bufale Butac.it è sotto sequestro disposto dalla procura di Bologna. Oscurare un intero sito informativo è una misura molto grave, quasi da censura fascista. Se poi davvero – come afferma il Post- il provvedimento è stato adottato su denuncia di un medico che promuove terapie oncologiche olistiche, allora è se possibile ancora più grave”

“BufaleUnTantoalChilo”, il post di Coltelli

“Come vi sarete accorti da qualche ora, BUTAC è offline causa sequestro preventivo da qualche ora – ha scritto su Facebook Michelangelo Coltelli, spiegando quanto accaduto nelle scorse ore -.Abbiamo ricevuto una querela per diffamazione per un articolo pubblicato su BUTAC nel 2015 da parte di un medico iscritto all’Ordine Nazionale. Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto. Nel frattempo vi chiediamo di portare pazienza, e ci auguriamo nella vostra comprensione”.

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