Carlo Calenda voleva un governo di transizione. Un governo che coinvolgesse tutte le forze politiche. Il ‘no’ di Salvini è secco e incontrovertibile. Arriva dal Molise, dove il leader del Carroccio si trova per la campagna elettorale delle prossime regionali. “L’unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla”, dichiara. E usa parole che, ormai, conoscono a memoria tutti gli italiani: “Dialogo con tutti, ma mai con i Dem”. Poi, continua a giudicare intollerabili i veti di Di Maio e tuona: “Se vinco le regionali, governo in 15 giorni”.
Governo, Salvini contro Di Maio
Si apre oggi, dunque, l’ennesima settimana decisiva per risolvere il “rebus governo”. Il candidato premier e leader del M5S, Luigi Di Maio, ha preso atto dello stallo con la Lega di Matteo Salvini ribadendo il suo “no” a un accordo con tutti i partiti della coalizione e aprendo nuovamente al Pd. Difficilmente, però, i Dem staranno a sentire: il timore è quello di un bluff.
La tanto inflazionata concordia tra Lega e 5 stelle sembra un ricordo lontano. “Sia chiaro a tutti”, ha esordito Salvini, proseguendo: “Se vinciamo in Friuli e in Molise nel giro di 15 giorni si fa il governo”. Insomma, il leader leghista è certo di poter disporre di una maggiore forza contrattuale nelle trattive per il governo, in caso di vittoria della Lega alle regionali. Secca, la replica che il Pd affida a Maurizio Martina. “Le regioni non sono cavie”, ha affermato il reggente Dem. Infine, Matteo Salvini si è appellato direttamente a Di Maio: “Chiedo al Movimento 5 stelle di avere rispetto per gli elettori”. Il leader del Carroccio è sicuro: il centrodestra – che i grillini considerano un danno – sarebbe il vincitore premiato dagli elettori, lo scorso 4 marzo.
La proposta di Calenda su un ‘governo di transizione’
“Il Pd dovrebbe proporre la costituzione di un Governo di transizione sostenuto da tutte le forze politiche e parallelamente la formazione di una commissione bicamerale sulle riforme istituzionali che risolva tre questioni fondamentali: la possibilità di formare esecutivi stabili in un sistema politico tripolare, il rapporto tra autonomia delle regioni e interesse nazionale, i tagli ai costi della politica e soprattutto la trasparenza nella gestione dei partiti“, aveva proposto Calenda in un’intervista a Repubblica.
Calenda quindi incalza: “Una Commissione la cui Presidenza possa essere del Movimento 5S che rappresenta oggi il primo partito e potrebbe proporre alle altre forze la sua idea sulla terza repubblica. Salvini e Di Maio hanno dimostrato di essere politici capaci ma la situazione internazionale è critica e non è il caso adesso di fare salti nel buio – continua – La crisi Siriana è destinata ad allargarsi anche se si dovessero arrestare temporaneamente i raid. Il Medio Oriente sta vivendo la sua guerra dei 30 anni. Sciiti e Sunniti al posto di Cattolici e Protestanti ed esattamente come nella guerra dei 30 anni il conflitto sta risucchiando le grandi potenze esterne al mondo mussulmano. Dobbiamo preparaci ad un’instabilità prolungata che contagerà il nord Africa con pesanti riflessi sui flussi migratori”.
Governo, le prossime mosse di Mattarella
Tutto però è nelle mani del presidente Sergio Mattarella che dovrebbe decidere entro mercoledì optando per un pre-incarico o per un incarico esplorativo. E, mentre Salvini è in Molise per le regionali, il premier Paolo Gentiloni andrà invece prima a Verona, poi in Friuli a sostegno del candidato del centrosinistra. Il Presidente della Repubblica si recherà a Forlì per ricordare Roberto Ruffilli, senatore democristiano ucciso 30 anni fa dalle Brigate Rosse.