Gli episodi di violenza non accennano a placarsi in India. Dopo il rapimento, una ragazza di 16 anni è stata stuprata da un gruppo nel villaggio di Rajakendua, nel distretto di Chatra. Il consiglio del villaggio ha inflitto una multa pari a 625 euro al branco composto da quattro ragazzi i quali, infuriati, hanno picchiato i genitori della vittima e hanno bruciata viva la 16enne.
Appena qualche settimana fa l’India era scesa in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne. L’input della protesta era arrivato dalla storia di Asifa Bano di 8 anni, appartenente a una tribù nomade musulmana del Jammu-Kashmir. La bambina venne stuprata e uccisa a gennaio da otto uomini induisti.
Si registra un elevato tasso di violenze sessuali ai danni di minorenni: infatti tra il 2013 e il 2016 sono quasi raddoppiate, da 58.224 a 106.958. Il numero si riferisce solo alle denunce alle autorità.
Secondo un rapporto pubblicato a New Delhi dalla ong Child Rights and you (Cry) ogni 15 minuti un minore subisce in India una violenza sessuale. Su queste basi, Cry ha evidenziato che negli ultimi dieci anni i casi di abusosono cresciuti del 500%. Dallo studio emerge anche che oltre il 50% delle violenze sessuali sono concentrate soprattutto cinque Stati: Uttar Pradesh, Maharashtra, Madhya Pradesh, Delhi e West Bengala.