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Calabria e Abruzzo, fermata banda di cybercriminali

I carabinieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito, all’alba di oggi, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 5 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo al sistema informatico o telematico e sostituzione di persona. L’operazione, che ha interessato le province di Reggio Calabria e L’Aquila, ha portato anche al sequestro preventivo di conti correnti e depositi bancari per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro.

La truffa della banda di cybercriminali

I cybercriminali erano specializzati nel sottrarre ingenti somme di denaro da diverse centinaia di conti correnti bancari online. La base operativa era nella fascia ionica reggina ma il gruppo operava a livello nazionale. Secondo quanto dimostrato dalle investigazioni, gli indagati erano “in grado di modificare, sui principali siti web istituzionali (Telemaco Infocamere, www.inipec.gov.it, www.registroimprese.it, etc..), gli indirizzi di posta elettronica certificata (P.e.c.) di alcuni tra i più noti istituti di credito nazionali ed esteri, sostituendoli con quelli di analoghe caselle di posta certificata, denominate in modo del tutto simile alle originali, appositamente attivate su provider specializzati e intestate a soggetti ignari o inesistenti”.

Con questo stratagemma e una modalità di attacco cybernetico chiamato M.I.T.M. (man in the middle), i criminali si interponevano fra i titolari dei conti correnti online e i rispettivi istituti e, allo stesso tempo, ottenevano le credenziali poi utilizzate in una sequenza di operazioni ‘home-banking’, con le quali trasferivano le somme di denaro di conto in conto, spesso intestato alle stesse vittime, ignare di tutto.

Il cliente, che credeva di contattare tramite email la propria banca, veniva intercettato dai truffatori, che ne ottenevano la fiducia fino ad indurlo a fornire le credenziali. Da qui partiva il giro di bonifici per sottrarre denaro alle vittime. Se le somme presenti sul conto erano scarse, la banda provvedeva all’azzeramento del saldo facendo acquisti su siti di e-commerce e facendosi recapitare la merce acquistata presso indirizzi di comodo nei comuni di residenza. Per rendere più credibile l’operazione, i cybercriminali avevano creato profili Facebook fittizi intestati alle identità fraudolente con foto, curriculum e falsi loghi, per spacciarsi per impiegati degli istituti di credito.

Sono stati guidati dal colonnello Jacopo Mannucci Benincasa i carabinieri che hanno eseguito l’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della procura dell Repubblica peloritana, con a capo il procuratore Maurizio De Lucia. L’indagine, che ha preso il nome ‘Fraudatores’ è stata avviata nel febbraio 2018 dal Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Messina, in collaborazione con il reparto indagini telematiche del ROS e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Antonella Fradà.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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