Salvini attacca Boeri: “Se non è d’accordo, se ne vada”

di Redazione

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Salvini attacca Boeri: “Se non è d’accordo, se ne vada”

| domenica 15 Luglio 2018 - 18:19

È scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente dell’Inps Tito Boeri. Interpellato sul Decreto dignità, Salvini afferma: “Il presidente dell’Inps continua a dire che la legge Fornero non si tocca, che gli immigrati ci servono perché ci pagano le pensioni, che questo decreto crea disoccupazione”. E ancora: “In un mondo normale se non sei d’accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti“. Ma è scontro anche con Luigi Di Maio e Giovanni Tria.

Salvini attacca Boeri: “Se non è d’accordo, se ne vada”

Da Mosca, il vicepremier dice: “Non so se qualcuno dalla sera alla mattina ha tolto dei numeri, aggiunto dei numeri. So che è un decreto che mira a creare nuovi posti di lavoro e so per certo che ci sono alcuni organismi, penso all’Inps, con cui non ho da fare polemiche personali perché non mi interessano, che però hanno una visione della realtà che è assolutamente lontana da quella degli italiani, da quella del mondo del lavoro, del mondo delle pensioni”. Parte poi la provocazione. “Siccome il presidente dell’Inps fa politica – aggiunge Salvini -, e ha un altro modo di vedere il futuro, tu ti dimetti. Così non è e va beh, noi siamo al governo e mi dispiace per chi ha perso le elezioni”.

Di Maio-Tria: “Nessuna accusa, cerchiamo la manina”

Lo scontro del presidente dell’Inps, Tito Boeri, sul decreto dignità si estende anche Luigi Di Maio e Giovanni Tria.  In una nota congiunta dei ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro e quello dell’Economia si legge che Di Maio “non ha mai accusato né il Ministero dell’Economia e delle Finanze né la Ragioneria Generale dello Stato di alcun intervento nella predisposizione della relazione tecnica al dl dignità. Certamente, però, bisogna capire da dove provenga quella ‘manina’ che, si ribadisce, non va ricercata nell’ambito del Mef”.

E sulla relazione tecnica di accompagnamento al Decreto Dignità, “il ministro dell’Economia, Giovanni Tria – riporta ancora la nota -, ritiene che le stime di fonte INPS sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili“.

La replica di Boeri: “Siamo al negazionismo economico”

Il presidente dell’Inps non tarda a replicare. “Le dichiarazioni dei ministri Tria e Di Maio rivolgono un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici e in grado di offrire supporto informativo alle scelte del Parlamento e dell’opinione pubblica – fa sapere Tito Boeri in una nota – . Nel mirino l’Inps, reo di avere trasmesso una relazione ‘priva di basi scientifiche’ e, di fatto, anche la Ragioneria Generale dello Stato che ha bollinato una relazione tecnica che riprende in toto le stime dell’Inps. Quanto al merito, siamo ai limiti del negazionismo economico”. 

In merito alle stime, il presidente dell’Inps aggiunge: “Consapevoli dell’incertezza che circonda le stime svolgeremo, come sempre, il monitoraggio attento, che peraltro la legge ci richiede. Ma sin d’ora, di fronte a questi nuovi attacchi – e a quelli ulteriori del ministro Salvini – non posso che ribadire che i dati non si fanno intimidire”. Il decreto verrà quindi monitorato trimestralmente dall’Inps. “Al fine di garantire la neutralità sui saldi di finanza pubblica, l’Istituto nazionale di previdenza sociale provvede al monitoraggio trimestrale delle maggiori spese e delle minori entrate di cui all’articolo 1 e 2 – si legge – e comunica le relative risultanze al ministero del Lavoro e al ministero dell’Economia entro il mese successivo al trimestre di riferimento anche ai fini dell’adozione delle eventuali iniziative da intraprendere”. 

 

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