Confermata in Cassazione l’assoluzione di Francesco Cascio, ex deputato siciliano di Forza Italia, accusato di concorso in corruzione. La sesta sezione della Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Palermo contro la sentenza della Corte d’appello che aveva assolto il politico.
La presunta corruzione riguarda la concessione di un finanziamento con fondi europei finalizzati alla realizzazione di campi da golf a Collesano, vicino Palermo. Secondo la Procura di Palermo, Cascio, nel suo ruolo di assessore regionale al Turismo, avrebbe agevolato, pur in assenza dei requisiti necessari, gli imprenditori Giuseppe e Gianluigi Lapis, padre e figlio, titolari della Ecotecna srl, la società che costruì il “Golf club Le Madonie”. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto “lavori e servizi” dalla stessa società per la costruzione di una villa a Collesano.
“Francesco Cascio non doveva decadere da deputato regionale”, ha commentato il penalista Nino Caleca, che ha assistito l’esponente politico con i colleghi Enrico Sanseverino e Roberto Mangano.