Menù di Pasqua, l’agnello è presente sul 51% delle tavole italiane

di Rosanna Pasta

» Cucina » Menù di Pasqua, l’agnello è presente sul 51% delle tavole italiane

Menù di Pasqua, l’agnello è presente sul 51% delle tavole italiane

| venerdì 19 Aprile 2019 - 11:59

La Pasqua è ormai alle porte e molti hanno già pensato a cosa portare in tavola. Il menù di Pasqua può contenere diverse e prelibate pietanze, ma c’è un solo piatto forte e veramente rappresentativo della tradizione pasquale: la carne d’agnello. L’agnello, infatti, è presente nel 51% delle tavole nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.

Menù di Pasqua, l’agnello è presente sul 51% delle tavole italiane

Gli italiani, ben l’88%, preferiscono la carne di agnello di origine nazionale. Quasi un quarto dei consumatori, inoltre, ha scelto di acquistarla direttamente dal pastore. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ in occasione dell’iniziativa ‘Qualità e origine in tavola’ organizzata con il Codacons alla vigilia della Pasqua con gli agrichef di Campagna Amica.

Quando si parla di cibo da portare in tavola, la sicurezza non è mai troppa. Molto spesso, infatti, la provenienza non è chiara e si rischia di consumare prodotti di qualità scadente o addirittura nocivi. Per garantire qualità al giusto prezzo la Coldiretti consiglia di preferire carne di agnello a denominazione di origine garantita da marchi di provenienza territoriale o di rivolgersi direttamente ai pastori. Secondo quanto denuncia la stessa Coldiretti, infatti, la maggioranza dell’offerta viene dall’estero soprattutto da Romania e Grecia che non assicurano gli stessi standard qualitativi.

Menù di Pasqua, gli italiani preferiscono la carne

Anche quest’anno la Pasqua non è vegana o vegetariana. Gli italiani preferiscono la carne. Secondo lo studio di Coldiretti, infatti, soltanto il 3% degli italiani sceglierà di portare in tavola un menù vegano o vegetariano.

La carne di agnello è quella scelta dalla maggior parte degli italiani per il menù di Pasqua. Le ricette a base di agnello sono tantissime. Tra le più gettonate ci sono – continua la Coldiretti – dagli arrosticini alle costolette panate, dalla più tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, dall’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino fino al Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, ma anche gli gnocchi al sugo di castrato e le tagliatelle al ragù di agnello.

Tra i dolci pasquali vince la colomba. Un mix di tradizione e innovazione porta il lievitato ad essere il più diffuso sulle tavole italiane. Il 70% delle famiglie, infatti sceglie di festeggiare la Pasqua con la colomba. Non mancano, poi, le uova. Sia di cioccolato che vere. L’uovo infatti è uno dei simboli della rinascita, ricorrente in questo periodo. Sono infatti – continua la Coldiretti – circa 400 milioni le uova ”ruspanti” consumate durante la Settimana Santa.

Il consumo di agnello per Pasqua a sostegno di terremotati e pastori

Sono tante le tradizioni del menù di Pasqua. Ognuno segue usi e costumi della propria regione di appartenenza. Vegani e vegetariani, inoltre, storcono il naso di fronte alla scelta di portare l’agnello a tavola per Pasqua. Quello che non sempre viene detto, però, è che il tradizionale pranzo di Pasqua rappresenta anche un appuntamento determinante per la sopravvivenza della pastorizia.

Portare la carne di agnello a tavola, infatti, significa aiutare la ripresa di tante aree colpite dal sisma negli ultimi anni, dall’Abruzzo, all’Umbria, alle Marche al Lazio. Inoltre il consumo di agnelli apporta un sostegno per i pastori sardi a rischio sopravvivenza.

La Coldiretti, infatti, spiega che il mestiere del pastore è rischio di estinzione. I prezzi sono spesso inferiori ai costi di produzione, gli animali selvatici non perdono occasione per attaccare e depredare. Infine pesano anche la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per nazionali e il massiccio consumo di suolo che in Italia ha ridotto drasticamente gli spazi verdi fino ai pascoli di altura storicamente usati per la transumanza delle greggi per la quale l’Italia ha chiesto il riconoscimento come patrimonio dell’Unesco.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820