Morgan, bloccato lo sgombero forzato dei beni nella “casa gialla”

di Redazione

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Morgan, bloccato lo sgombero forzato dei beni nella “casa gialla”

| mercoledì 10 Luglio 2019 - 15:31

I magistrati hanno disposto il blocco dello sgombero forzato dei beni contenuti nella ‘casa gialla’, l’abitazione/studio di Morgan. Tutto quello che vi si trova dentro rimane dov’è: manoscritti, tecnologia, libri, dischi e molto altro ancora. Nulla verrà spostato dalla casa di Marco Castoldi in via Adamello a Monza, dopo lo sfratto del musicista.

Morgan, bloccato lo sgombero forzato dei beni nella “casa gialla”

”Tutto quello che c’è, gli strumenti, i manoscritti, la tecnologia e i teatrini di legno, la miriade di inediti, di libri, dischi, la costumeria di scena, gli arredi autocostruiti, le scritte sui muri, i quadri, le fotografie, tutto, tutto rimane dove sta”. Lo fa l’entourage del cantautore.

Rimane tutto all’interno della cosiddetta casa gialla. Lo ha deciso il Tribunale Fallimentare della cittadina lombarda, che ha bloccato lo sgombero forzato dei beni del musicista brianzolo. Soddisfatto il cantautore. ”Quando io e pochissimi amici abbiamo gridato: ‘giù le mani dall’arte!‘ evidentemente non lo abbiamo fatto invano perché chi ci doveva ascoltare lo ha fatto. Se ne riparla al processo, il 6 agosto”‘, sottolinea Morgan.

Lo ha comunicato lo stesso cantautore che, dato mandato al suo avvocato Roberto Iannacone, si è opposto al pignoramento della sua abitazione di Monza, deciso dal giudice a causa dei mancati pagamenti dell’assegno di mantenimento alle sue due figlie.

La rivincita

Una sorta di rivincita per il musicista che soltanto una settimana fa aveva tentato di ricomprare la casa dalla quale era stato sfrattato il 25 giugno.

“Morgan aveva offerto a questa persona un surplus per riavere la sua abitazione”, ha spiegato avvocato Roberto Iannacone, che tutela gli interessi del cantautore, “grazie all’aiuto di alcuni amici avrebbe potuto riavere un immobile che per lui rappresenta il lavoro di una vita”.

Ma, secondo quanto spiegato dall’avvocato “l’aggiudicatario dell’asta ha rifiutato, chiedendogli oltre il doppio e Morgan ha detto no”. “Vuole capire se questa condotta ha rilevanza penale”, ha continuato Iannacone, “si è sentito vittima di un tentativo di speculazione e vuole evitare che ciò possa accadere ad altri”.

“I magistrati stanno agendo in modo inaspettatamente riguardoso del valore contenuto nella ‘casa gialla’”, ha dichiarato l’artista. “Tutto quello che c’è dentro”, tra cui “tecnologia e i teatrini di legno, la costumeria di scena, gli arredi autocostruiti, le scritte sui muri, i quadri, le fotografie, tutto, tutto rimane dove sta”, ha aggiunto.

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