L’Aula del Senato ha approvato le quattro mozioni a favore della Tav Torino-Lione, votate anche dalla Lega, e respinto quella contraria presentata dal MoVimento 5 Stelle. É stata dichiarata preclusa e quindi non messa ai voti la mozione di Leu contraria all’opera.
“La giornata di oggi è un po’ surreale, possiamo capire le posizioni storiche e identitarie del M5S, ma se fate parte del Governo e il presidente del Consiglio ha detto che l’opera va fatta dovete essere a favore della Tav, non ci sono alternative, è anche una questione di credibilità complessiva per l’esecutivo”, ha detto nel corso delle dichiarazioni di voto il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, rivolgendosi agli alleati pentastellati. “Avere due forze di maggioranza che votano diversamente pone una questione politica”, ha aggiunto Romeo, che poi ha affondato il colpo: “Chi vota no alla Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che saranno prese nei prossimi mesi. Non possiamo più accettare il blocco di alcune opere fondamentali, dell’autonomia, della riforma della giustizia, del taglio delle tasse”.
La Tav spacca il Governo, Salvini avvisa il M5S
“A chi dice che questa giornata è surreale rispondo che l’unica cosa surreale è dimenticare che questa è una repubblica parlamentare e non un premierato, si fa un dibattito politico tra due forze politiche che sostengono il governo, senza per questo mettere in mezzo il governo”, ha replicato il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli, che sull’opera ha aggiunto: “Si parla di 11 miliardi di euro per la tratta internazionale, ma non si sa quanto si spenderà veramente. La Lega vuole regalare soldi a Macron?”.
“L’ultima delle cose che ci interessano è avere qualche poltrona in più”, ha dichiarato il ministro dell’interno Matteo Salvini nel corso di un comizio a Sabaudia dopo lo scontro tra Lega e Movimenti Cinque Stelle in Senato sulla Tav. “Non ci interessa chiederlo, quello accadeva in passato – continua Salvini – Le sette poltrone della Lega sono a disposizione degli italiani. O si possono fare le cose o la parola torna al popolo, non ci sono mezze misure. Non uscirà mai una parola negativa su Luigi Di Maio e sul premier Conte perché abbiamo lavorato assieme. Qualcosa si è rotto negli ultimi mesi. L’Italia ha bisogno di sì, l’Italia con i no non va da nessuna parte. Non mi interessano due ministri in più ma potere fare le cose. Se dovessi rendermi conto che le cose non si possono più fare è inutile andare avanti. È come in un matrimonio e ne ho una certa esperienza, vedremo”.
“Lunedì saremo a Roma per fare qualche chiacchierata – prosegue Salvini – Se occorre fare una scelta bisogna farla subito, gli italiani non possono sopportare altri litigi, se si può lavorare bene si lavora. Altrimenti eterna gratitudine per quello che abbiamo fatto fino a oggi ma la sorte torna nelle mani del popolo italiano”. Intanto la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è stata rinviata a data da destinarsi. (ITALPRESS)