Coronavirus, nel mondo oltre 28 mln di casi

di Redazione

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Coronavirus, nel mondo oltre 28 mln di casi

| venerdì 11 Settembre 2020 - 09:39

Sono più di 28 milioni le persone che nel mondo sono state contagiate dal coronavirus. Lo rende noto la Johns Hopkins University, aggiornando a 28.161.373 il totale dei casi. E’ invece salito a 909.479 il totale di chi ha perso la vita per complicanze legate all’infezione.

Gli Stati Uniti risultano il Paese più colpito con 6.396.039 contagiati e con 191.766 vittime. Per contagi seguono India, Brasile e Russia.

Intanto prende corpo l’ipotesi di una riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni: la possibilità sarà valutata martedì 15 nell’ambito della riunione del Comitato tecnico scientifico.

Secondo il premier Conte, “La durata della quarantena è una valutazione che deve essere primariamente rimessa agli esperti del Comitato tecnico scientifico”,  come ha affermato in alcune dichiarazioni alla stampa e riportate da Adkronos, al termine del vertice Med7 svoltosi ad Ajaccio.
“C’è un dibattito anche internazionale – ha ricordato il premier – su questo punto: l’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che la soluzione più cautelativa è di 14 giorni, ma ci sono alcuni Paesi, alcuni esperti che valutano comunque la possibilità di una riduzione. Vediamo, si potrebbe anche astrattamente ipotizzare una riduzione di qualche giorno, ma sono soluzioni che non vanno affrontate con una decisione meramente politica, devono avere la garanzia, il conforto delle valutazioni scientifiche”.

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri intravede la possibile strategia di concludere la quarantena dopo 7 giorni con un tampone. “Così liberi le persone, perché oggi il vero problema è la quarantena dei contatti stretti di un positivo: rischiamo di chiudere troppi in un ufficio, un ristorante o qualunque altra attività, mettendo in quarantena persone che stanno bene per il dubbio che siano asintomatici e positivi.

“Per ridurre la quarantena deve esserci una concertazione nella Ue basata sull’evidenza scientifica e non sul calcolo politico o economico”, ha detto dal canto suo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, in merito alla proposta francese di ridurre a 7 giorni la quarantena per i positivi al coronavirus. “Non è opportuno – osserva – che uno stato membro vada avanti per conto proprio. Serve un confronto serio da parte degli scienziati. C’è la necessità di concertazione soprattutto quando si parla di frontiere condivise e di curve in rialzo”. In merito al fatto che il comitato scientifico francese abbia detto dice che dopo i primi cinque giorni il rischio di contagio si abbatte moltissimo riferisce: “Mi auguro che abbiano prove solide da presentare”. Per Guerra inoltre il periodo di quarantena si potrebbe abbassare, ma a dieci giorni, non a sette. “Dieci giorni – afferma – è il minimo. Anche per gli asintomatici. Non abbiamo ancora prove definitive e certe che anche la scarsa sintomatologia non possa trasformarsi in danno”.

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