Coronavirus, Italia verso scenario 4

di Redazione

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Coronavirus, Italia verso scenario 4

| venerdì 30 Ottobre 2020 - 12:48

La Germania considera tutta l’Italia, ad eccezione della Calabria,  zona ad alto rischio. Al momento la Germania ha toccato un nuovo record di casi di Covid-19 registrati in 24 ore: le nuove infezioni sono state 18.681, stando ai dati diffusi dal Robert Koch Institut, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il totale dei positivi è di 499.694, quello dei decessi 10.349, 77 in più rispetto al giorno prima.

Per questo tutto il paese è coinvolto nelle restrizioni di viaggio imposte da Berlino, che prevedono un periodo di quarantena per chiunque provenga dal nostro Paese a meno che non venga presentato un recente risultato negativo ai test per il coronavirus. Oltre all’Italia, sono state dichiarate zone ad alto rischio anche Croazia, Slovenia, Bulgaria, Ungheria, Cipro, e la quasi totalità dell’Austria.

Intanto secondo quanto riporta l’Adnkronos,  “Prima ci chiudiamo in casa tutti e meglio è. Secondo me in un mese di duro sacrificio da parte di tutti riusciamo a fermare questa salita”. Così Guido Bertolaso a ‘Omnibus’ su La7 sull’ipotesi lockdown. Per l’ex capo della Protezione civile bisogna “resettare tutto il sistema organizzativo del nostro Paese che è saltato”.

La pandemia di coronavirus  incide anche su situazioni specifiche come gravidanza e parto. Aumenta infatti il rischio di una riduzione dei controlli necessari durante i 9 mesi, legato alla paura delle future mamme di contagiarsi in ospedale. Un fenomeno più accentuato a marzo-aprile, ma che con la nuova ondata potrebbe riemergere. Le donne a causa delle misure di contenimento affrontano con maggiore solitudine le tappe normalmente condivise con il partner: ecografie, monitoraggi, visite.

Ed è in solitudine anche la degenza dopo la nascita, visto che i papà, ammessi in sala parto, non lo sono per ovvie ragioni di sicurezza nelle stanze d’ospedale, come tutti i visitatori. E c’è poi la questione dell’anestesia epidurale: con gli anestesisti impegnati sul fonte delle terapie intensive, non è sempre facile accedervi. E’ il quadro del parto in era Covid, tracciato per l’Adnkronos Salute dalle rappresentati di ostetriche, ginecologi, anestesisti. Isolare per salvare. E’ quanto potrebbe fare un lockdown sartoriale su alcune fasce d’età più a rischio in caso di contagio. “Sarebbe sufficiente isolare gli ultra 80enni per dimezzare o quasi la mortalità diretta del virus. Se poi riuscissimo a isolare efficacemente gli ultra 60ennni, la mortalità scenderebbe allo 0,07%, circa 10 volte inferiore”. Lo evidenzia una ricerca dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, pubblicato online.

Dal canto suo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella afferma:”È indispensabile creare le condizioni utili a ristabilire un clima di fiducia. La robusta risposta delle Autorità monetarie e fiscali, nazionali ed europee, va in questo senso: ha prevenuto i rischi di instabilità del sistema finanziario, limitato i danni economici e avviato innovativi strumenti comuni”.

“Non si può andare avanti con un decreto ogni 15 giorni. Bisogna individuare subito i comuni più colpiti” da questa nuova ondata di Covid-19 “e metterli in lockdown. L’alternativa? A Natale avremo tutta Italia chiusa in casa”. Invita a non aspettare Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica della città veneta, intervistata da ‘la Repubblica’.

Secca la visione di Guido Bertolaso, “La vedo molto dura, la situazione. Complicata e piena di tranelli, perché purtroppo a metà novembre saremo come a fine marzo. Con la differenza che allora l’epidemia riguardava Lombardia e Veneto, mentre ora abbraccia tutta Italia. Il virus si è sparpagliato ovunque, anche le Marche non sono messe bene”. Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, l’ex capo della Protezione civile e consulente del governatore Fontana per l’emergenza Covid in Lombardia.

 

Dagli Usa, dove sono stati registrati circa 91mila nuovi contagi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, il dato più alto di sempre, arrivano notizie relative alla possibile diffusione dei vaccini: potrebbero essere disponibili negli Usa già “alla fine di dicembre o all’inizio di gennaio” le prime dosi di vaccino sicuro contro il coronavirus per alcuni americani a forte rischio, a condizione che i test clinici in corso non evidenzino criticità. Lo ha detto il virologo Anthony Fauci, massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti e membro della task force della Casa Bianca contro il Covid-19.

 

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