Cedolare secca: cos’è e come funziona

di Redazione

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Cedolare secca: cos’è e come funziona

| martedì 08 Marzo 2022 - 14:12

Anche quest’anno è possibile, per coloro che concedono in affitto un immobile ad uso abitativo, optare per la cedolare secca ossia per la tassazione agevolata. Parliamo di un’opportunità sicuramente vantaggiosa per chi possiede un appartamento e lo pone in affitto, che purtroppo però riguarda esclusivamente gli immobili ad uso abitativo. Considerata la complicata situazione che tutto il comparto del real estate sta attraversando, il Gruppo Tecnocasa insieme ad altri attori del settore spingono affinché venga reintrodotta la cedolare secca anche sui negozi per agevolare tali attività. Si auspica dunque che nel prossimo futuro questa sia un’opzione che contemplerà una platea più ampia di beneficiari, ma per il momento rimane una prerogativa riservata a coloro che affittano immobili ad uso abitativo.

Vediamo però adesso nel dettaglio cos’è e la cedolare secca, come funziona e in quali casi conviene scegliere questa opzione.

La cedolare secca è un regime fiscale alternativo alla tassazione IRPEF classica, che nella maggior parte dei casi si rivela vantaggioso per coloro che concedono in locazione il proprio immobile. Nata per contrastare l’evasione fiscale, la cedolare secca prevede un’aliquota fissa, del 21% oppure del 10% a seconda dei requisiti che si possiedono:

  • La cedolare secca con aliquota al 10% si può applicare per i contratti di locazione a canone concordato 3+2 che vengono stipulati in alcuni Comuni specifici, che presentano alcune problematiche come carenza di soluzioni abitative, alta densità abitativa, danno dovuti a calamità naturali. Questa aliquota può essere applicata anche ai contratti di affitto per studenti fuori sede e a quei contratti di locazione definiti transitori, che non superano i 18 mesi di durata.
  • La cedolare secca con aliquota del 21% è invece quella più comune in quanto presenta dei requisiti meno stringenti. La si può applicare infatti per tutti i contratti di locazione a canone libero.

Va precisato che la cedolare secca, oltre a sostituire l’IRPEF, comprende anche l’imposta di bollo, l’imposta di registro e le addizionali comunali e regionali. Appare dunque evidente che si tratta di un’opzione decisamente vantaggiosa per i proprietari degli immobili posti in locazione, che possono in tal modo pagare meno tasse.

Cose importanti da sapere sulla cedolare secca

Una delle cose più importanti da sapere sulla cedolare secca è che scegliendo tale opzione si è costretti a rinunciare alla possibilità di aggiornamento del canone e all’adeguamento Istat. Ciò significa, in sostanza, che coloro che optano per la cedolare secca sono tenuti a mantenere il canone d’affitto inalterato, indipendentemente dagli adeguamenti Istat che consentirebbero in alcuni casi di aumentarlo. Questo è forse uno degli svantaggi più importanti della cedolare secca, che di contro però offre numerosi benefici anche a livello economico. È vero infatti che non si ha la facoltà di aumentare il canone di locazione, ma è altrettanto vero che si pagano meno tasse e che dunque si può godere di un regime agevolato.

Un’altra cosa che è importante sapere in merito alla cedolare secca (e che costituisce invece un altro vantaggio) è che il canone di locazione in tal caso non concorre al calcolo del reddito complessivo ai fini IRPEF.

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