La bellezza salverà il mondo?

di Redazione

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La bellezza salverà il mondo?

| venerdì 16 Novembre 2012 - 13:10

Genio-di-palermo

PALERMO, 16 NOVEMBRE – Don Giuseppe Bucaro ha sfregato la lampada e ha espresso tre desideri per la sua città: coesione sociale, sviluppo locale e promozione del patrimonio culturale e artistico. Questi gli obiettivi del progetto “Il Genio di Palermo. La bellezza salverà il mondo”, una start up di intervento e di sviluppo rivolta ai residenti del centro storico di Palermo, presentata oggi a Palazzo Arcivescovile, dopo un’esibizione dell’Orchestra e del Coro infantile che prende il nome dall’iniziativa.

Finalità del progetto è la realizzazione di un Distretto Sociale Evoluto costituito dai quattro mandamenti più antichi della città, ognuno identificato con un colore: Palazzo Reale – Albergheria (giallo oro); Monte di Pietà – Capo (nero bluastro); Tribunali – Kalsa (rosso); Castellammare – La Loggia (azzurro). L’intento è sostenere la partecipazione attiva della cittadinanza, favorendo l’integrazione dei residenti attraverso l’istituzione di reti per sostenere il commercio di vicinato e l’artigianato tradizionale. Puntare sulla leva culturale e sulla valorizzazione dei talenti e dei tesori del territorio fornisce anche un ritorno in termini di visibilità e di turismo che nel progetto si concretizzano nella creazione del Circuito museale e culturale integrato del Centro Storico (CMCI).

Padre Bucaro ha trovato il suo “genio” nella Fondazione CON IL SUD che ha finanziato l’iniziativa. Il presidente della Fondazione, Carlo Borgomeo, è stato molto chiaro: “Il progetto è stato sostenuto perché meglio di molti altri rispondeva a requisiti per noi fondamentali: la qualità del partenariato e la discreta possibilità che le iniziative possano sopravvivere anche quando il nostro sostegno verrà meno”. Borgomeo, da napoletano, ha sottolineato come i partner aderenti all’iniziativa non siano “una crocchiata” messa in piedi solo per prendere dei soldi. La loro unione vuole, come ha ribadito in apertura Don Bucaro, “modificare la nostra atavica sicula cultura individualistica”.

 

Tasto sul quale ha battuto anche il cardinale Paolo Romeo, che ha fortemente voluto essere presente nonostante il recente lutto in famiglia. Con forza ha ribadito più volte: “Se ognuno farà qualcosa, insieme possiamo fare molto”. Ha detto parafrasando Padre Pino Puglisi i cui “semini che ha gettato nel nostro territorio continuano a germogliare ancora oggi. Camminare insieme era il suo invito e questo progetto è una risposta concreta”. Del resto, nessuno può pensare di poter risolvere i problemi di una città come Palermo da solo. “Questo progetto non vuole spegnere la speranza” ha detto il cardinale mentre da fuori giungevano i rumori della protesta degli studenti. “Siamo noi i responsabili ma loro non fanno bellezza, fanno disordine”. Forse al momento è l’unico modo che conoscono per farsi sentire. Speriamo che presto ne riescano a trovare altri.

 

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