Ars, la notte porta consiglio. E forse il presidente

di Redazione

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Ars, la notte porta consiglio. E forse il presidente

| martedì 04 Dicembre 2012 - 16:33

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PALERMO, 4 DICEMBRE – La vigilia di un qualsiasi evento dovrebbe sempre essere il giorno dell’emozione e dei preparativi. Non per i novanta deputati che domani varcheranno il portone di Palazzo dei Normanni. Oggi è piuttosto il giorno degli incontri, delle riunioni, degli accordi. Febbrili, nel tentativo di arrivare all’elezione di Giovanni Ardizzone (Udc, foto 3) al primo scrutinio.

Franco Rinaldi (foto 4), messinese del Pd, è il più votato, 18.702 preferenze che – se non fossimo stati in Sicilia – gli avrebbero fatto presiedere questa prima seduta. Sarà invece Giovanni Greco, il più anziano anagraficamente, a traghettare l’assemblea dalla presidenza Cascio alla nuova guida.
“La Presidenza ad Ardizzone? Non credo ce la faremo alla prima votazione. A meno che nelle prossime ore non si chiudano una serie di accordi a cui stiamo lavorando”. Su quali siano gli accordi in ballo non si sbilancia ma è chiaro che bisogna incastrare tutti i pezzi del puzzle, dalla vicepresidenza alla guida delle commissioni per finire al collegio dei questori. “I grillini chiedono la vicepresidenza? Potevano pensarci prima, avevamo offerto loro anche la presidenza e hanno rifiutato. Ora dobbiamo lavorare su una collaborazione piena, non solo su incarichi e poltrone ma anche e soprattutto sui programmi”.

 

È un veterano Francesco Scoma (PdL, foto 2) che, smentendo un luogo comune, precisa subito: “Alla quinta legislatura emozionato non sono, nemmeno un po’”. E al momento di parlare di presidenze e incastri sfodera subito la sua esperienza. “Se non si chiudono tutti gli accordi, credo sia difficile eleggere il presidente al primo giro. I conti devono quadrare, la matematica non è un’opinione. Noi vorremmo avere un peso, crediamo ci spetti. Come coalizione abbiamo chiesto alcune cose”. Le cose a cui Scoma fa riferimento sono la vicepresidenza dell’assemblea, sono la presidenza di una commissione, sono un posto nel collegio dei questori che dovrebbe andare al Pid.

 

Salterà il matrimonio del fratello per partecipare alla prima seduta, Valeria Sudano (foto 6), catanese del Pid. “Mi dispiace molto ma avremo modo di festeggiare dopo, non potevo fare altrimenti”.
Domani arriverà in aula e “probabilmente voteremo Ardizzone, ci sarà un nuovo incontro nelle prossime ore in cui si deciderà la linea da seguire”.

 

Alice Anselmo (Movimento per il territorio, foto 1) è ottimista. E anche un po’ emozionata per il suo primo giorno di “scuola”: “Per me che insegno è quasi naturale il clima scolastico”. Voterà Ardizzone, senza alcun dubbio, come tutto il suo gruppo. “Stiamo lavorando per arrivare ad un risultato positivo, abbiamo riscontrato grande disponibilità al dialogo. Se riuscissimo ad eleggere il presidente subito sarebbe già un bel segnale di cambiamento, un primo passo per fare qualcosa di buono per la Sicilia”.

 

“Rispetterò la linea scelta dalla mia coalizione ma non ho sottoscritto alcun atto di fede con nessuno, nemmeno con Crocetta”. Fabrizio Ferrandelli (Pd, foto 5) potrebbe essere nuovamente il ribelle della situazione. “Non sono personalmente interessato a cariche e poltrone, sinceramente non credo nemmeno nei ruoli ufficiali ma solo in quelli conquistati con l’impegno. Sono una persona leale e coerente, sosterrò le scelte della mia coalizione ma appoggerò solo scelte decenti”. Un eufemismo per dire che una vicepresidenza al PdL potrebbe essere per lui non praticabile. E quindi il voto non è scontato. “Non c’è nulla di certo, i numeri sono risicati. Sarà sicuramente una verifica della tenuta della coalizione”.

 

Sarà una nottata lunga, per incastrare tutti i tasselli. E domani mattina occhiali scuri d’ordinanza per nascondere le occhiaie…

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