Crocetta: “Niente inciuci”, Ardizzone smorza i toni

di Redazione

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Crocetta: “Niente inciuci”, Ardizzone smorza i toni

| venerdì 07 Dicembre 2012 - 16:41

crocetta-ardizzone

PALERMO, 7 DICEMBRE – “Sulle commissioni dell’Ars ci vuole un accordo ampio, altrimenti si rischia il ribaltone, cosa a cui non sono interessato. Diciamo no a Lombardo ma anche a Firrarello, a Castiglione e Romano”. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, mette subito le mani avanti e dice no agli “inciuci”. Lo dice però dopo che, se non un ribaltone, almeno qualche “anomalia” c’è stata durante l’elezione di Giovanni Ardizzone alla presidenza dell’Ars.

E proprio Ardizzone smorza le polemiche: “C’è una coalizione che regge, si sono voluti aggregare anche altri. Mi sembra assurdo parlare di franchi tiratori, io non ero dietro ai singoli parlamentari. Dobbiamo guardare avanti con ottimismo. La maggioranza ha espresso un programma e siamo concordi nel portarlo avanti. Peraltro partivamo da 39 e siamo arrivati a 46, grazie all’appoggio di tutti”.

Ma l’irritazione di Crocetta fa scaldare gli animi. “Al netto di assiomi, postulati, filosofia, figure retoriche e favolette – fa sapere Toto Cordaro, capogruppo all’Ars del Cantiere popolare – , vorremmo in modo rispettoso ma concreto ricordare al presidente Crocetta cosa è accaduto in Assemblea regionale in occasione dell’elezione del presidente dell’Ars: la maggioranza che ha votato Crocetta è venuta meno e per eleggere l’onorevole Ardizzone, senza negozio e in maniera trasparente, è stato indispensabile il voto delle opposizioni responsabili, Cantiere popolare in primis. Invitiamo, pertanto, il presidente Crocetta a riflettere bene prima di avventurarsi in esternazioni che potrebbero eccitare un clima già teso, soprattutto in vista della discussione in aula del bilancio”. Le opposizioni “responsabili”, insomma, fanno pesare il loro ruolo.

 

Nel Pd c’è invece chi si vuole smarcare: “Il presidente Crocetta fa bene a muoversi nella massima autonomia per portare avanti il suo programma, ma la ricerca di un ampio consenso parlamentare non può avvenire discriminando proprio quei gruppi dirigenti che più di altri hanno voluto candidarlo alla presidenza della Regione e hanno contribuito in modo determinante alla sua elezione”. Lo dice Pippo Digiacomo, deputato regionale del Pd, che aggiunge: “Capisco che ci sia bisogno di assicurare un clima produttivo in parlamento, ma credo che Crocetta debba lavorare innanzitutto per rafforzare la sua coalizione e il Partito Democratico è l’asse principale di questa coalizione: prima di inseguire il consenso di chi non lo ha votato, Crocetta dovrebbe rivolgersi a chi ha lavorato per farlo votare e per farlo eleggere presidente della Regione”. E sulle trattative piomba anche la discesa in campo di Berlusconi che potrebbe alimentare altre fibrillazioni ma anche fare da “cura ricostituente” per l’asse Pd-Udc già messo alla prova duramente in questi giorni.

Questa mattina, intanto, faccia a faccia fra Crocetta e Ardizzone. Fissato il calendario dei lavori parlamentari di questo mese e le “priorità inderogabili nell’interesse dell’economia siciliana, delle imprese e delle fasce piu’ deboli”. Secondo una nota dell’Udc, inoltre, “i due presidenti hanno concordato di avviare in tempi rapidi un tavolo istituzionale di confronto tra Governo e Parlamento per arrivare a un efficace processo di riforma dei costi della politica”. Un tema su cui trova d’accordo il governatore che parla anche di altre misure in programma: “Affronteremo insieme il tema delle società da mettere in liquidazione e il problema dei precari che rischia di diventare una questione sociale esplosiva”.

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