A Mazzarino la scuola dei nostri sogni

di Redazione

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A Mazzarino la scuola dei nostri sogni

| giovedì 13 Dicembre 2012 - 08:46

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MAZZARINO (CL), 23 DICEMBRE – Pareti colorate, musica durante la ricreazione, bagni senza nemmeno una scritta sui muri o sulle porte. Non sembra una scuola. Anche perché la stanza più frequentata è quella del preside. Non dai docenti o dal personale, ma dai ragazzi. E non per punizioni o richiami, ma per scambiare opinioni, chiedere un consiglio o magari usare il microfono perché qualcuno fa il compleanno. Una storia fuori dal comune che non arriva dalla Svizzera, dalla Finlandia o dall’Australia. Ma da Mazzarino, in provincia di Caltanissetta.

La scuola in questione è l’istituto Carlo Maria Carafa, diretto dal professore Giuseppe Miccichè. Instancabile, vulcanico e pieno di idee, ha sempre pensato che rendere la scuola un ambiente vivibile e piacevole avrebbe reso ai suoi ragazzi gli anni del liceo meno insopportabili. Ma non solo. Per i ragazzi c’è sempre, per ogni cosa. Con una parola che molto spesso questi adolescenti non riescono a trovare altrove.

 

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Da due anni la scuola organizza a Mazzarino la parata storica in ricordo del principe Carafa. Nei mesi precedenti è un tripudio di stoffe, di telefonate a reali internazionali, di ricerca di collaborazioni. In una parola, di partecipazione. Ai ragazzi il compito di eleggere il principe e la principessa tramite un concorso su Facebook. Sono mesi caotici, anche più del solito ma la parata è stata un enorme successo. E il preside ha interpretato il Papa.
Le iniziative della scuola sono numerose, dai concorsi fotografici alle rappresentazioni teatrali, dall’approccio al mondo del lavoro alle iniziative di volontariato. L’ultima in ordine di tempo è il sabato senza alcool. “Con i ragazzi stiamo trovando un protocollo di intesa – spiega il Preside – loro non bevono il sabato sera e io apro la scuola per loro”.
La ricerca del dj, dei dvd da proiettare e delle bibite analcoliche è già partita.
Perché i ragazzi dell’istituto Carafa a scuola ci vogliono tornare anche di sabato sera.
E a noi perché sembra così strano?

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