Rifiuti: più riciclaggio, meno imposte evase

di Redazione

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Rifiuti: più riciclaggio, meno imposte evase

| venerdì 14 Dicembre 2012 - 14:54

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PALERMO, 16 DICEMBRE – Nel caos del settore della gestione dei rifiuti in Sicilia poche sono le certezze, ma tra queste una è granitica: molti siciliani non hanno pagato il servizio per lo smaltimento dei rifiuti. La Pubblica Amministrazione come sta affrontando il problema evasione? 

Nella generalità dei casi poco o niente ma solo un sovrapporsi di leggi e riforme che si intensificherà dal 1° gennaio 2013 quando verrà introdotta una tassa sostitutiva (TARES), che si configura come tributo comunale sui rifiuti e sui servizi e pertanto, oltre a sostituire la TARSU servirà a coprire le spese di altri servizi.
A livello regionale è stato, invece, previsto che entro la fine del 2012 gli ATO vengano liquidati e la gestione del servizio passi alle nuove società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (SRR). Ad oggi però, ne sono state create solo sei, sulle diciotto previste. E intanto il Governo regionale sembra puntare a cambiare ancore le regole. Ma torniamo alla nostra domanda: se il problema principale è che i cittadini non pagano il servizio dei rifiuti, tali modifiche serviranno realmente a risolvere il problema della gestione dei rifiuti o lo complicheranno ulteriormente?
Considerando, inoltre, che la nuova tassa servirà a coprire anche i costi di altri servizi, se il contribuente non pagherà, ci ritroveremo non solo con il “problema dei rifiuti”, ma anche dell’illuminazione, della manutenzione delle strade, e simili.
Concretamente, l’unico modo per rendere “attraente” il servizio dei rifiuti ai cittadini è quello di rendere “redditizio” il rifiuto, consentendo in tal modo di ridurre l’imposizione fiscale, e agire con rigore sul recupero delle risorse finanziarie non pagate dai cittadini.
Sarebbe questa una soluzione, e cioè cercare di vedere nei rifiuti una fonte di ricchezza, come avviene già in altre Regioni d’Italia e in tanti Paesi del mondo.
Basterebbe ipotizzare forme di riciclaggio del rifiuto, per la produzione di concimi o compost dai rifiuti organici, carta riciclata dalla carta, resine sintetiche dalla plastica. Le aziende produttrici di tali materiali avrebbero l’opportunità di acquisire materie prime a prezzo basso e chi conferisce il rifiuto avrebbe un ritorno anche simbolico (buoni pasto, buoni spesa) finalizzato a incentivare corrette forme di smaltimento. Un cambio di mentalità che rimane il presupposto di ogni riforma del settore.

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