PALERMO, 20 DICEMBRE – Dall’esterno poteva sembrare l’appartamento disabitato di una palazzina fatiscente. Nessuno avrebbe immaginato che al terzo piano di vicolo della Casetta al Capo, invece, c’era una serra artigianale di marijuana.
Ben centosei le piante di “erba” coltivate in grandi vasi di plastica trovate dalla polizia. Erano illuminate da 14 lampade alogene. Queste, erano alimentate con cavi elettrici collegati tra loro in maniera rudimentale e allacciati abusivamente alla rete elettrica; c’erano anche due condizionatori con telecomando e motore esterno, due termostati ambientali portatili, due ventilatori da terra, due aspiratori, due bombole di ossigeno con relativi cavi, manometri ed attacchi. In un’altra stanza sono stati poi trovati 80 vasi vuoti di varie dimensioni, una busta contenente circa 300 grammi di marijuana essiccata e tre pezzi di hashish. Su un tavolo c’erano una bilancia e una busta contenente 60 dosi di “erba”. Ma c’era anche tutto l’occorrente per la coltivazione, dai fertilizzanti all’ acido fosforico, fino alle pasticche di ossigeno e a un quaderno in cui erano annotate entrate, uscite, date, cifre, dosi e nomi.
Nei pressi dello stabile gli agenti hanno notato un giovane che, non appena si è accorto della loro presenza, dopo avere fischiato come a volere lanciare un allarme, si è dileguato per i vicoli del quartiere a bordo di un ciclomotore con targa di cartone illeggibile, facendo perdere le proprie tracce.
