La Sicilia in cronaca: storia di un anno dalla A alla Z

di Redazione

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La Sicilia in cronaca: storia di un anno dalla A alla Z

| lunedì 31 Dicembre 2012 - 09:11

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La fine dell’anno è sempre tempo di bilanci, un momento in cui tirare le somme e rivedere il film dei mesi appena trascorsi. Noi vogliamo proporvi la nostra chiave di lettura delle notizie più importanti e più singolari del 2012 in Sicilia.

 

A come amore, il sentimento che dovrebbe essere il motore della vita e ma a volte prende le strade più impensate. È amore anche quello a pagamento e quando non corrisposto scatena pretese assurde come quella di un uomo catanese che rivuole indietro i soldi dalla prostituta che non voleva saperne di trasformare il rapporto mercenario in storia d’amore. All’uomo è costata un’imputazione per tentata estorsione. Vecchioni direbbe “forse non lo sai ma pure questo è amore…”

 

B come Bagolino, nome della strada più triste del 2012 palermitano. Il crollo di una palazzina ha causato 4 morti e riaperto il tema dell’abusivismo edilizio.

 

C come Crocetta. Un successo dirompente – primo uomo di sinistra eletto direttamente dal popolo e primo gay dichiarato (perché su un suo predecessore c’è più di un sospetto) a governare la Regione – come dirompenti i suoi primi atti. Speriamo che dopo gli annunci di tutto rispetto arrivino anche i fatti.

 

D come diossina. L’incendio che ad agosto ha colpito per diversi giorni la discarica di Bellolampo, ha fatto aumentare i livelli della sostanza tossica di cinque volte al di sopra dei limiti consentiti. L’allarme inquinamento ha colpito anche animali e terreni, con mucche contaminate, imprese agricole diffidate e latte alla diossina. E oggi, qual è lo stato dell’arte?

 

E come Ecopunti. Pratica rivoluzionaria che riconduce all’antica usanza del baratto. Ogni cento grammi di materiale portato nei punti di raccolta per essere riciclato, vengono assegnati dei punti. Questi, poi, si potranno “scambiare”con i prodotti a km zero all’interno dell’Ecopunto.

 

F come femminicidio. Un neologismo tristemente abusato. L’elenco è lungo ed è fatto di omicidi in cui troppo spesso l’amore diventa ossessione, il matrimonio o la convivenza un legame da recidere con la violenza. L’ultimo nome è quello di Carmela Petrucci, 17 anni, uccisa dall’ex fidanzato della sorella. Ma la lista è lunga: da Maria Anastasi, la donna trapanese bruciata viva al nono mese di gravidanza a Vanessa Scialfa, appena vent’anni, trucidata e buttata da un cavalcavia; da Rosanna Siciliano, vittima del marito, un carabiniere che dopo si è tolto la vita alle donne di casa Fiorentino massacrate dall’uomo che avrebbe dovuto farle felici. Gesti di straordinaria follia che, perdonate la nostra visione romantica dell’amore, nulla hanno a che fare con il sentimento che unisce due persone.

 

G come grillini. Non ce ne voglia Crocetta ma il fenomeno politico dell’anno è il Movimento 5 Stelle. Giudicate voi se sia un buon o un cattivo segno…

 

H come hotel. Purtroppo a Palermo si avviano al tramonto strutture storiche. Dopo “Le Palme” assistiamo al declino (e forse alla chiusura parziale) di Villa Igiea. E ci si stringe il cuore pensando alla nuova imminente serie di licenziamenti e a quest’ altro pezzo della Belle Epoque di Palermo che se ne va.

 

I come indennità. Quella a cui ha pubblicamente rinunciato il sindaco di Serradifalco, Giuseppe D’Acquì, salvo poi averla incassata al 50% nel corso del 2012 all’insaputa degli altri componenti della giunta.

 

J come Josip, nome di battesimo di Ilicic, l’ultimo (mezzo) fuoriclasse rimasto al Palermo. Elaborato il lutto per la partenza di Pastore, finalmente comincia ad essere determinante. Zamparini ha fissato la sua quotazione a 30 milioni pur dichiarandolo incedibile. Aveva cominciato così anche con Pastore e sappiamo com’è finita. C’è già il Milan in attesa e se Berlusconi ha pagato il suo divorzio 3 milioni al mese può darsi che una follia per “sposare” Ilicic possa farla. A conti fatti il suo storico secondo vizietto – inteso come l’amore per i giocatori di fantasia – gli costerebbe anche meno.

 

K come Kore. Il rettore è Gianni Puglisi. Nella sua collezione mancava un incarico che cominciasse con la lettera “K”.

 

L come lavoro. E’ stato un anno caldo per i lavoratori, dai precari della Regione ai 1800 dipendenti della Gesip, che hanno messo a ferro e fuoco la città. Tempi duri in ogni direzione, dall’industria al terziario dove la parola d’ordine – nella migliore delle ipotesi – è cassa integrazione. Quindi più che “L” come lavoro, sarebbe forse il caso di dire “L” come licenziati.

 

M come Miss Italia: dopo 4 anni, incoronata un’altra siciliana per rappresentare la bellezza del Paese. La reginetta è Giusy Buscemi, 19 anni, nata a Mazara del Vallo ma residente a Menfi.

 

N come nucleare. Ovvero la dichiarazione di Zichichi (“Sogno una Sicilia piena di centrali nucleari” ) che, nella sua straordinaria semplicità, risulta la più assordante minchiata politica del 2012.

 

O come Orlando: Chi altri sennò? Sbaraglia il campo, si riprende Palermo con il suo bel carico di problemi, ritorna il “sinnacollanno” di sempre. Entusiasmo e impegno sono quelli degli anni d’oro, ma i soldi purtroppo no. E anche la Giunta sembra una pallida copia del modello anni ’90.

 

P come problem solver. Infierire è ingiusto ma se si fa un bilancio dell’anno è difficile dimenticare una delle pagine più esilaranti (e deliranti) della comunicazione politica. Problem solver e mammina: due parole che Massimo Costa, candidato sindaco di Palermo, è presumibile pronuncerà mai più.

 

Q come “quarumaro”, l’appellativo usato dal pidiellino Stefano Santoro per insultare il collega di partito, Giuseppe Milazzo. Una lite verbale che sarebbe poi sfociata in una rissa al ristorante Antiche Mura, davanti agli occhi increduli dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio. Al di là dell’episodio, il motivo della contesa giustifica il riferimento ad uno dei più tipici mestieri palermitani? E se un giorno un quarumaro volesse offendere un suo collega chiamandolo…”consigliere”?

 

R come ridimensionato. Ne esce così Angelino Alfano, dal palese voto di sfiducia del patron Silvio oltre e forse più che dalla doppia scoppola Regionali – Comune di Palermo. Candidato premier solo per un giorno, ma un po’ se l’è cercata frequentando certe inaffidabili compagnie…

 

S come Si24. Permetteteci l’autocitazione. Il 2012 sarà per noi un anno indimenticabile. Siamo con voi da 45 giorni, i numeri sono più che confortanti, la critica positiva. Per tutto questo un grazie di cuore. Ma una soddisfazione altrettanto grande è potere fare ciò in cui si crede.

 

T come Tornatore. Il regista bagherese, premio Oscar vent’anni fa, torna nelle sale dal 1° gennaio con il nuovo film, “La migliore offerta”. Ambientato nel mondo delle aste, racconta la trasformazione di un uomo che passa da una vita al riparo dai sentimenti a un incontro professionale che sconvolgerà la sua esistenza. Un film d’amore e sull’amore, nonostante il titolo perché “…in amore, per vincere, che offerta andrà mai fatta?”

 

U come uffici stampa. Un esempio di come era possibile fare un’informazione calibrata all’interno della pubblica amministrazione. Una burocrazia pavida e incompetente – ancor prima che la cesoia della politica – ha cancellato ogni traccia di informazione professionale da Regione, Provincia e Comune di Palermo. Vicende diverse che hanno un denominatore comune: l’ informazione (spesso confusa con la comunicazione) è ora calpestata da dilettanti allo sbaraglio. Ma è anche vero che la categoria ci ha messo del suo approvando, col suo silenzio, l’accesso nella pubblica amministrazione di una truppa di raccomandati – per buona parte anche inadeguati professionalmente – con super qualifica e super stipendio. Detto questo, il licenziamento di chi ha un contratto a tempo indeterminato è una inaccettabile barbarie sociale ancor prima che giuridica.

 

V come vip. Sono così chiamati Battiato e Zichichi, assessori “estrosi” del governo regionale. Noi che amiamo Battiato sin dai tempi de “La Convenzione” vogliamo dargli fiducia e credito persino quando dice “anche lavorando ogni sei mesi non posso fare peggio di chi mi ha preceduto”. Speriamo sia vero.

 

W come Windjet. A Pulvirenti viene bene una cosa per volta. Il suo Catania è da applausi ma il fallimento dell’operazione Windjet supera e di tanto i successi sportivi. Però, si sa, al cuore non si comanda e quello che vediamo a bordo campo al Cibali è un uomo in felice e prolungata fase d’orgasmo. Un solo consiglio: viaggi poco in aereo perché i piloti sono corporativi e si sono passati parola…

 

X come il segno del pareggio: un magistrato a te ed uno a me, Ingroia contro Grasso, simboli dell’antimafia che scelgono la politica su fronti contrapposti. Scelta legittima, per carità, checché ne pensi Gasparri. Ma chissà la faccia, da lassù, di Falcone e Borsellino…

 

Y come Youtube. Ormai è il termometro della notorietà. Se sei qualcuno avrai di sicuro un bel video e magari un canale tutto tuo. Su Youtube finisce ogni cosa, dal vice presidente dell’Ars che insulta un cronista al consigliere comunale di un paese alle porte di Palermo, filmato di nascosto dall’amante durante una sessione erotica e sputtanato in rete ancora prima che in casa sua. Con la differenza che il primo avrebbe pagato per esserci e il secondo forse non ha pagato chi dopo ce lo ha messo.

 

Z come Zamparini. Ricorda Nino Benvenuti nel secondo match contro Monzon: le finte e le movenze erano quelle di sempre, ma i cazzotti che prendeva… Il nostro Zampa sa, come Nino sapeva, che così facendo si va al tappeto. E allora signor Maurizio, con tutta la devozione e l’ammirazione dovuta per quello che ha fatto in questi dieci anni, ascolti il nostro appello: nel 2013 ci regali di nuovo la serie A. E poi faccia ciò che vuole, anche andarsene, per esempio.

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