Gratteri a Barcellona: “Europa indietro nella lotta alla mafia”

di Redazione

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Gratteri a Barcellona: “Europa indietro nella lotta alla mafia”

| lunedì 07 Gennaio 2013 - 16:40

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BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), 7 GENNAIO 2013 – Stamattina il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz aveva affermato che per l’Ue la lotta alla mafia è “una priorità” ma a frenare l’entusiasmo arriva la denuncia del procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. “Con la schizofrenia normativa che abbiamo in Europa, non andremo da nessuna parte”, ha detto durante la due giorni in memoria del giornalista Beppe Alfano.

 

“In Europa – ha aggiunto – circolano tonnellate di cocaina, ma non è possibile il sequestro e nemmeno il ritardato arresto. Siamo ancora all’abc, da questo punto di vista. Se è vero che la ricchezza delle mafie proviene dalla droga, di cosa stiamo parlando se non possiamo fare sequestri in questi Paesi, dove non è ancora possibile nemmeno intercettare un blackberry? Sono paesi che parlano di tecnologie che noi in Italia usiamo da 10 anni”.

 

“Io non sono ottimista – ha sottolineato Gratteri – anzi, sono molto arrabbiato. Abbiamo bisogno di potere intercettare, in Germania come in Italia. Abbiamo bisogno di catalogare i reati in modo che in Europa siano tutti d’accordo: per i reati di droga, gli omicidi, i reati sessuali. Dobbiamo assolutamente avere la possibilità di compiere le intercettazioni. L’utopia sarebbe un’Europa federale, con una Procura europea che si interessa di reati federali, di macrocriminalità. Ma è una strada molto lunga, perché interviene la politica. Per non aspettare altri 50 anni, facciamo piccoli passi: le intercettazioni anche all’estero”.

 

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