La musica non cambia: anche il Napoli asfalta il Palermo

di Redazione

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La musica non cambia: anche il Napoli asfalta il Palermo

| domenica 13 Gennaio 2013 - 14:46

napoli palermo 3-0

PALERMO, 13 GENNAIO 2013 – Frana anche al San Paolo il Palermo semi nuovo che Gasperini ha voluto schierare secondo tradizione. Difesa a tre, centrocampo folto, coppia d’attacco priva di Miccoli le cui condizioni atletiche – se è per questo che ha visto i primi ’45 dalla panchina – dovrebbero essere oggetto di approfondimenti fisiatrici. Un assetto, sulla carta, prudente ma propositivo per non lasciare al Napoli gli spazi prediletti sia dalla sua coppia di esterni che dal duo Hamsik – Cavani.

Il progetto di Gasperini tiene e anzi spaventa Mazzarri per quasi trenta minuti. Il fraseggio è fluido nonostante le non ideali condizioni del campo, giuste le distanze tra i reparti, coraggiosa l’interpretazione offensiva con gli esterni e Anselmo che hanno costantemente accompagnato Brienza e Budan. Due le palle gol, clamorosa la prima con Dossena che ha l’opportunità di farsi rimpiangere già dopo 7 minuti. La conclusione dell’esterno sinistro trova De Sanctis pronto sul primo palo. Poi è Morganella ad incrociare troppo dal limite vanificando una veloce trama orizzontale e l’assist di Anselmo. 

Ma il film di questo campionato ci racconta due verità: non si può pretendere di non far mai tirare in porta gli avversari e – ci perdoni Gasperini – che la marcatura a zona in area è letale. Ancora una volta sulle palle alte si paga pegno: perfetto l’inserimento di Maggio (a tre metri da Ujkani…) sul cross di Hamsik, ma nessuno contrastava l’attaccante aggiunto di Mazzarri.

Come se non fosse già tanto un gol di vantaggio rispetto al volume di gioco prodotto, il Napoli trovava addirittura il raddoppio con Inler, appena quattro minuti dopo. Il siluro dello svizzero ha scheggiato la traversa finendo in porta. Non come la conclusione di Barreto che ha scheggiato la traversa finendo però fuori.
Il secondo tempo non ha praticamente avuto storia. La fatica, la consapevolezza dell’ennesima ingiustizia e la sensazione di impotenza hanno fiaccato gambe e testa e il Palermo è diventato la copia sbiadita della squadra che aveva creato non pochi brividi al San Paolo, ancora memore della lezione subita dal Bologna.
Il terzo gol di Insigne è utile solo ad elevare la stratosferica media realizzativa interna del Napoli e rappresenta un eccesso di punizione per il Palermo.

Per non aumentare il livello di depressioni ci sforziamo di indicare in quei trenta minuti iniziali la nota di speranza. Dossena una grossa mano può garantirla sia in fase di spinta che in copertura. Anselmo, pur avendo fatto buone giocare, non sembra un trascinatore, Aronica ha fatto ciò che poteva. Ma rinunciare a Munoz è un lusso che Gasperini non può consentirsi specie se l’alternativa è Von Bergen, impeccabile per impegno e disciplina ma già troppe volte insufficiente nel gioco aereo. E ora si attende Sorrentino. E soprattutto un attaccante. Ma siamo sicuri che ne serva soltanto uno?

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