Crocetta: “Quelle dei sindacati sono ipocrisie pirandelliane”

di Redazione

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Crocetta: “Quelle dei sindacati sono ipocrisie pirandelliane”

| domenica 27 Gennaio 2013 - 11:33

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PALERMO, 27 GENNAIO 2013 – La presentazione delle liste del Megafono per il Senato, questa mattina al Teatro Politeama, si trasforma per il Presidente della Regione Rosario Crocetta in un’occasione per tornare a parlare sulla rotazione dei dipendenti e delle critiche mosse dai sindacati ai trasferimenti disposti in questi giorni dal governo regionale: “Queste sono le ipocrisie pirandelliane di una terra dove i sindacati da anni dicono che la macchina regionale è bloccata, c’è la corruzione però guai a toccare qualcuno”, ha detto il governatore.

“Non vogliamo sentire chiacchere – ha aggiunto Crocetta -. C’è chi dice che con la rotazione si rischia di inceppare la macchina amministrativa. Ma se non si muove foglia? Ci sono 3.500 pratiche ferme. È arrivato il momento di spazzare via il marcio e di fare pulizia e, soprattutto, di toccare gli intoccabili, quelli che guadagnano 3 mila euro al mese e poi vengono in Regione in Porsche. Ci dicano come fanno”.

 

“Abbiamo fatto un lavoro eccezionale ma nessuno pensi che la rotazione finisce qui”, ha aggiunto Crocetta dal palco del Politeama. Poi sui consulenti esterni: “non ne abbiamo perché vogliamo valorizzare le risorse interne. Basta con la paura, è l’ora del coraggio”.

“Con le parole siamo tutti bravi – ha continuato Crocetta – sull’antimafia e la corruzione ma guai a fare provvedimenti. La rotazione è prevista dalla legge e non prevede concertazione, rispettino piuttosto le prerogative e il presidente della Regione che applica la legge”.

 

Crocetta torna anche sul tema degli appalti poco trasparenti: “La prossima settimana altre quattro imprese che lavorano con la Regione saranno messe alla porta. Qua non c’è trippa per gatti, non vogliamo nessuna azienda collusa con la mafia”.

“Stiamo lavorando alla legge sulle incompatibilità, appena verrà approvata saranno dolori”, ha chiosato il leader del Megafono.

Poi  Crocetta si è addentrato su temi politici: “La rivoluzione siciliana deve arrivare in parlamento. Di fronte al tradimento delle forze autonomiste che si sono alleate con la Lega di Bossi, c’è bisogno di una Sicilia che si faccia sentire per rispettare lo Statuto, a partire dall’articolo che prevede che le imprese presenti nell’Isola paghino le tasse qui. Perdiamo almeno un miliardo e mezzo di euro all’anno. Diciamo no ad un’autonomia di facciata, c’è bisogno di un movimento nuovo che rinnovi la politica”.

Sulle prossime elezioni e i suoi protagonisti ha aggiunto: “Lombardo e Miccichè si dovrebbero vergognare, hanno dato la Sicilia a Bossi. Non si può dare la Sicilia a chi la Sicilia la odia – ha commentato -. Bersani e il Pd sono il mio partito, ma al Senato voto una forza autonomista che non si fonderà con altre forze politiche. Ci candidiamo ad essere la lista più forte in Sicilia. Siamo l’alternativa a tutti, un’alternativa che non organizza rivolte ma fa rivoluzione, che non vuole distruggere la politica ma la vuole rinnovare”, ha aggiunto Crocetta, facendo riferimento al Movimento 5 Stelle di Grillo.

 

Parlando di Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione Civile, ha commentato: “La sua è una scelta solitaria molto estremista. Io lo stimo molto, ma non è più il momento di fughe solitarie che favoriscono la destra, è il momento di costruire un grande fronte di rinnovamento”. 

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