Stavolta ci hanno derubato

di Redazione

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Stavolta ci hanno derubato

| domenica 27 Gennaio 2013 - 14:47

cagliari palermo 1-1

PALERMO, 27 GENNAIO 2013 – Non ci saranno parole capaci di addolcire il rientro dalla Sardegna, specie quello di Gasperini che i due punti se li è visti rubare proprio sotto il naso. Una rimessa invertita, davanti la panchina rosa, ha dato l’avvio al casuale pareggio del Cagliari proprio quando sembrava che i sardi avessero smesso di credere alla possibilità di non perdere.

Ma come a Udine alla casualità si unisce un errore difensivo e anche tanta ma tanta sfiga, cosa a cui tutti diciamo di non credere ma che forse bisogna cominciare a tenere nel conto.

Gasperini rinuncia ancora una volta a Miccoli, un po’ per scelta e un po’ per necessità. Tra i due non c’è mai stato feeling tattico e le condizioni fisiche precarie non consigliano azzardi specie alla vigilia di due scontri salvezza in casa. E poi, in questo momento, tutto gioca a favore di Dybala, più mobile, più capace di garantire profondità e abile anche nelle giocate spalle alla porta.
Una scelta azzeccata perché Dybala ha duplicato la prestazione offerta contro la Lazio, per qualità e anche per quantità. E persino nel gol, nato da una tempestiva incursione di Dossena, c’è il suo contributo, un velo elegante quanto efficace che ha lasciato Ilicic nelle migliori condizioni per battere Agazzi.

A tenere il Palermo sopra la linea di galleggiamento, soprattutto nel primo tempo, ha contribuito Sorrentino che ha dimostrato quanto sia fondamentale avere un portiere affidabile. Due o tre interventi determinanti ma anche tanta sicurezza nell’orchestrare la difesa nelle rare mischie create nell’area rosa. Poi il gol ha rassicurato il Palermo, per circa 15 minuti in balia di Ibarbo, ne ha sciolto la tensione e reso più fluido il palleggio in mezzo al campo, cifra stilistica di Gasperini in trasferta.
Padroni del campo per un’ora circa, eppure troppe sono state le circostanze in cui il Cagliari avrebbe potuto cambiare le sorti di questa partita, segno che la seconda parte è e sempre sarà al’insegna della sofferenza perché viene meno la capacità di compensare i limiti tecnici con la corsa.

Il rischio più grande su un diagonale di Sau che Sorrentino ha alzato di quel tanto che era necessario prima di esultare come avesse segnato. Eravamo alla metà del secondo tempo e da quel momento si è praticamente giocato in una sola metà campo anche perché il Cagliari ha sparato tutto il suo potenziale offensivo mettendo dentro anche Thiago Ribeiro e Cossu. E a questa corrida finale ha partecipato anche Formica, subentrato ad Ilicic, e bravo nel rispettare le consegne. Un paio di finte sul posto, una maniera elegante di smistare la palla e una buona corsa: un biglietto d visita niente male.

Ma come tante altre volte l’ultimo minuto si manda giù come l’olio di ricino. Un gioco a due tra Cossu e Avelar, su una rimessa rubata al Palermo, un cross senza pretese che Ribeiro trasforma in oro per l’errore in copertura di Dossena. Le espulsioni di Miccoli – dalla panchina – e quella successiva di Gasperini rendono ancora più pesante l’ennesima delusione esterna alla vigilia di un doppio impegno al Barbera che dovrà portare 6 punti per continuare e credere nel miracolo salvezza.

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