Confindustria Sicilia, Cappello alla guida delle piccole imprese

di Redazione

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Confindustria Sicilia, Cappello alla guida delle piccole imprese

| mercoledì 30 Gennaio 2013 - 13:17

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PALERMO, 30 GENNAIO 2013 – Giorgio Cappello, 43 anni, ragusano, è stato eletto oggi a Palermo presidente del “Comitato regionale per la Piccola Industria” di Confindustria Sicilia. “Siamo in piena emergenza: migliaia di piccole e medie imprese sono ormai alla canna del gas e l’emorragia occupazionale sta raggiungendo livelli di allarme sociale”, è la prima dichiarazione del neopresidente.

Cappello, al vertice del gruppo industriale “Cappello Alluminio”, già presidente dei giovani industriali siciliani e componente della giunta nazionale di Confindustria, conosce bene il sistema delle piccole e medie imprese siciliane: “Un nuovo modello di sviluppo industriale della Sicilia è possibile – ha detto-. Noi non ci sottrarremo al confronto e proponiamo la nostra ricetta per fare uscire le imprese dal tunnel e rilanciare l’occupazione”.

 

“Sappiamo bene – spiega – che la crescita e lo sviluppo della Sicilia non possono prescindere dalle capacità progettuali dei diversi attori della comunità e noi vogliamo svolgere fino in fondo il nostro ruolo di promotori di nuove idee e di progetti di nuova generazione. Consideriamo la green economy e la valorizzazione delle eccellenze siciliane e dei marchi storici dell’Isola temi di grande respiro per un nuovo modello di sviluppo industriale siciliano che insieme alla promozione dell’ambiente e del turismo e la riqualificazione delle forze occupazionali in linea con il nuovo modello di sviluppo aiuteranno la Sicilia a crescere e competere nei mercati internazionali”.

Dieci i punti chiave del programma di Cappello per attrarre investimenti produttivi e rilanciare lo sviluppo economico e sociale dell’isola: legalità e sicurezza per lo sviluppo, interventi per la green economy, internazionalizzazione, misure sul fronte del credito, infrastrutture e la semplificazione amministrativa dei procedimenti autorizzativi e la lotta alla corruzione e agli sprechi della politica e della pubblica amministrazione.

“Penso – conclude Cappello – che l’integrazione tra pubblico e privato assumerà nei prossimi anni un ruolo sempre maggiore nello sviluppo della nostra regione. Il settore pubblico non riesce più a svolgere il proprio ruolo trainante negli investimenti di pubblica utilità come in passato, a causa dei continui vincoli finanziari cui è sottoposto. La carenza di risorse finanziarie ha determinato negli enti locali la necessità di ridurre le spese correnti nella gestione della cosa pubblica. Di contro, il settore privato è alla ricerca di nuove opportunità di business e pertanto guarda con sempre maggiore attenzione alle potenziali sinergie con il settore pubblico anche sul fronte occupazionale”.

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