Nuova rottura tra la Regione e i laboratori d’analisi. Ma il fronte dei convenzionati non è compatto

di Redazione

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Nuova rottura tra la Regione e i laboratori d’analisi. Ma il fronte dei convenzionati non è compatto

| martedì 12 Febbraio 2013 - 17:09

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PALERMO, 12 FEBBRAIO 2013- E’ arrivata oggi pomeriggio la temuta rottura delle trattative tra i laboratori d’analisi e l’assessorato regionale della Salute. Riparte la protesta, anche se ilfronte non è compatto. Alcuni laboratori da domani faranno esami solo a pagamento, altri hanno concesso qualche giorno di tempo all’assessorato per valutare le proposte avanzate oggi pomeriggio.

L’atmosfera dunque resta incandescente. La chiusura totale alla fase delle trattative arriva da Fenasp, Anisap e Anilab che accusano il Governo di voler temporeggiare in attesa delle elezioni. Altri, Federlab e Ctds, hanno preferito  una posizione più attendista.

 

La vicenda è quella del recupero delle somme in più che la Regione ha erogato nel corso degli ultimi cinque anni in seguito all’applicazione di un tariffario che, secondo quanto ha stabilito recentemente il Cga, non andava applicato.

La rottura era inevitabile. Da un lato i laboratori sostengono che la restituzione delle somme avrebbe portato al fallimento e alla chiusura di quasi tutte le strutture convenzionate. L’assessorato regionale ha invece manifestato disponibilità a venire incontro ai laboratori ma non poteva esimersi dall’emanazione del decreto per non incorrere nell’ipotesi di danno erariale.

 

L’assessore Lucia Borsellino,in particolare, aveva dato l’incarico alle Asp di quantificare i crediti ma di non passare – almeno per ora – alla fase esecutiva. Ma dopo aver garantito la massima disponibilità a trovare una soluzione condivisibile, non ha voluto cedere alle pressioni di chi voleva l’immediata revoca del provvedimento, dimostrando polso fermo. A quel punto i titolari di circa metà delle strutture convenzionate esterne hanno deciso di riprendere la protesta che era stata sospesa per 48 ore.

Il braccio di ferro prosegue. Ma il caos, a discapito dei pazienti, è totale.

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