Pesca del novellame, Tumbiolo (Cosvap) rilancia: “Troppe ingerenze dell’Unione Europea”. Cancelleri (M5S):”Stop a questa devastazione”

di Redazione

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Pesca del novellame, Tumbiolo (Cosvap) rilancia: “Troppe ingerenze dell’Unione Europea”. Cancelleri (M5S):”Stop a questa devastazione”

| mercoledì 13 Febbraio 2013 - 09:34

Tumbiolo Giovanni

PALERMO, 13 FEBBRAIO 2013 – Non si ferma il dibattito sulla pesca del novellame nel mare di Sicilia. E arriva oggi la dura presa di posizione di Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo della Pesca-Cosvap, molto critico con l’Europa.

La “neonata” è diventata oggetto di discussione da quando l’assessore regionale alla Pesca, Dario Cartabellotta, ha “sfidato” l’Unione europea e concesso 40 giorni di tempo per pescare sardine e “rossetto”, scatenando le polemiche degli ambientalisti e di alcuni politici dell’opposizione.

 

“C’è troppa disinformazione – ha detto Giovanni Tumbiolo,  – e forse un po’ di strumentalizzazione in merito al provvedimento della Regione siciliana sulla possibilità, temporanea, per la pesca a novellame”.
Il provvedimento dell’assessore Cartabellotta, infatti, prevede una forte limitazione nel tempo, nello spazio, negli strumenti, e, al contempo, include un’attività di ricerca scientifica finalizzata alla ricognizione delle risorse disponibili. “Intanto – ha spiegato Tumbiolo – la pesca è vietata nel tratto di mare che va da Trapani a Capo Passero ed è limitata a 40 giorni e soltanto nelle ore diurne. Inoltre – ha proseguito – può essere esercitata soltanto con alcuni metodi specifici, a “sciabica” o a “circuizione”, ed è ridotta di fatto a poco più di un centinaio di imbarcazioni”.

 

Ma, al di là della pesca del novellame, l’oggetto del dibattito è la tensione che si sta creando tra la Regione siciliana e l’Unione europea. “Quella dell’Ue – ha concluso Tumbiolo – è una delle tante ingerenze esercitate sulla attività della Regione, che finalmente adotta uno strumento serio e responsabile finalizzato a salvaguardare il lavoro e l’occupazione in un’area di profondo disagio sociale ed economico”.

 

Ieri, Cascio aveva bacchettato la Regione per questa “sfida” e aveva chiesto il ritiro immediato del provvedimento, paventando per la Sicilia il rischio di una multa pesante.
E la memoria torna al povero commissario Montalbano a cui la commissaria europea, Maria Damanaki, voleva cambiare il menù, bacchettando lo scrittore Andrea Camilleri.

 

“La decisione dell’assessore Cartabellotta di derogare al divieto di pesca di novellame in Sicilia, previsto dall’Unione Europea, non solo è assurda ma è addirittura inconcepibile, nell’ottica rivoluzionaria che doveva guidare l’attuale governo”. Anche il Movimento Cinque Stelle censura nettamente il provvedimento dell’assessore del governo Crocetta, che ha dato il via alla pesca del novellame per dare respiro al settore in crisi.

“Il conclamato stato di crisi del settore della pesca – sostiene il capogruppo Giancarlo Cancelleri- non si risolve depauperando il mare della propria risorsa neonata, ma incentivando un serio “fermo biologico”, basato sulla “specie”, che comprenda anche tutte le forme di pesca sperimentale, attualmente praticata anche in luoghi interdetti alla pesca professionale di “sardine” e “rossetto”, come nella zona di mare di Capo Feto e alla Foce del Pantano Longarini”.

“Auspichiamo – afferma il il deputato Matteo Mangiacavallo – un pronto e sollecito passo indietro dell’assessorato regionale e una necessaria “pausa di riflessione”. Tale pesca, devastante per tutte le forme di vita presenti nei fondali marini per l’ecosistema e per la riproduzione di buona parte di pesce azzurro, non si poteva e non si doveva autorizzare, nemmeno per poche unità e nemmeno per pochi mesi all’anno. Siamo d’accordo con il commissario UE: il novellame va cancellato dai nostri menù”

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