La sorellastra di Denise Pipitone, Jessica Pulizzi: “Non l’ho presa io”

di Redazione

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La sorellastra di Denise Pipitone, Jessica Pulizzi: “Non l’ho presa io”

| martedì 19 Febbraio 2013 - 19:23

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MARSALA (TRAPANI), 19 FEBBRAIO 2013 – Dopo nove anni, nella trentesima udienza del processo, Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, ha deciso di rinunciare alla facoltà di non rispondere. E così, oggi, nel corso dell’interrogatorio del Pm Sabrina Carmazzi, sono venute a galla le molte incoerenze delle deposizioni della ragazza.

La mattina del 1 settembre 2004, per esempio, giorno della scomparsa di Denise Pipitone, Jessica Pulizzi, 25 anni, imputata per il sequestro della sorellastra, andò al mercatino rionale che si svolgeva vicino all’abitazione di Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa, in via Domenico La Bruna da dove, intorno a mezzogiorno, sparì la piccola che stava giocando per strada. Parlando successivamente al telefono con il padre, Piero Pulizzi, però Jessica negò di esserci stata. “Ma non l’ho presa io”, si è difesa.

Un’altra incoerenza riguarda i rapporti tra Jessica Pulizzi e Piera Maggio. “Dopo la separazione dei miei genitori – ha detto Jessica durante l’udienza – ho continuato a vivere con mia madre, ma spesso stavo anche con mio padre. Piera Maggio la incontravo solo occasionalmente per strada”. Il pm, Sabrina Carmazzi, però, ha contestato che in un verbale del 30 marzo 2005 risulta che la Pulizzi disse che incontrava, talvolta, Piera Maggio nell’erboristeria della sorella di lei, Giacoma Maggio. “Lei stava alla cassa” dichiarò, allora, l’imputata. Adesso, invece, non ricorda più quel particolare e afferma di non sapere se tra il padre, Piero Pulizzi, e Piera Maggio ci fosse una relazione sentimentale.

 

Insomma, adesso che Jessica Pulizzi ha deciso di non tacere più, “per non dare l’idea – ha detto – di essere colpevole”, ancora più nodi di questa vicenda iniziata nove anni fa stanno venendo al pettine.

 

“Jessica – ha detto Piera Maggio al termine dell’udienza – ha perso un’altra occasione per dire la verità. Per me lei ha nuovamente sequestrato mia figlia oggi. Troppe le sue contraddizioni rispetto ai verbali e poco credibili le sue giustificazioni. Jessica sta mentendo spudoratamente. Aveva difficoltà – ha concluso – a guardare la foto di mia figlia e non riusciva neppure a pronunciare il suo nome. Sono cose che abbiamo notato tutti”.

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