Pippo Gianni ospite dei forum di Si24: “Grillo? Si prende gioco degli italiani”

di Redazione

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Pippo Gianni ospite dei forum di Si24: “Grillo? Si prende gioco degli italiani”

| martedì 19 Febbraio 2013 - 21:38

gianni pippo

PALERMO, 20 FEBBRAIO 2013 – Pippo Gianni, parlamentare regionale all’Assemblea regionale siciliana e responsabile di Centro democratico in Sicilia, è stato ospite dei forum di Si24 per raccontare questa campagna elettorale.

 

Questa è una campagna elettorale che presenta numerose incognite. Monti, Grillo, molte nuove liste determinate da questa legge elettorale. E l’incognita Sicilia, determinante per il premio di maggioranza al Senato. Quale la preoccupa di più?
“L’unica vera incognita sono gli italiani, stufi di parlare di politica, che hanno trovato in Grillo l’elemento su cui scaricare tensione e rabbia in un momento che è difficile in ogni parte del mondo e non solo in Italia. Certo, qui la crisi della politica si è aggravata per via dei numerosi scandali che sono scoppiati, da Fiorito a Lusi. E Grillo, che è un esperto “maneggione” della volontà delle persone ne sta approfittando. È un giocoliere che sta giocando una partita facile sfruttando le reazioni degli italiani.
E Grillo ha trovato una valente spalla in Monti, nella sua inesperienza e incapacità di governare: ha tartassato gli italiani con la pressione fiscale, ha aumentato il divario tra i ricchi e i poveri. Al posto suo poteva esserci un qualsiasi altro ragioniere”.

 

Ci racconti dell’incontro con Bruno Tabacci e della decisione di correre insieme in questa campagna.
“Con Bruno siamo amici da tantissimi anni e abbiamo parlato spesso di politica e della possibilità di fare qualcosa insieme. Ho sempre ammirato le sue reazioni composte ma ferme nei confronti della Lega. Quando mi ha chiesto di andare con lui non ho avuto difficoltà ad accettare. Anche perché, in questi anni, ho seguito con attenzione gli eventi che si sono succeduti nel centrodestra e non mi sono piaciuti.
Cinque anni fa, ci fu il primo screzio con Cuffaro: non capivo il motivo per cui sentiva l’esigenza di mettere dei tecnici in giunta. Non sono mai stato d’accordo con le giunte fatte di tecnici. Anche Crocetta, secondo me, in questo ha sbagliato. I voti arrivano ai presidenti di Regione anche attraverso i candidati. Se queste persone ti sono servite prima, per essere eletto, non puoi poi lasciarle fuori dalle decisioni di governo.
Poi il Governo Lombardo, che ha devastato il territorio e la politica siciliana. E nel momento delle elezioni regionali, che succede? Il centrodestra sceglie come candidato Musumeci per poi mollare a metà strada lui e la coalizione che avevano costruito.
Quando, alla vigilia delle nazionali, Berlusconi si ricorda della Sicilia, e per tentare di ottenere il premio di maggioranza, stringe nuovi accordi con Miccichè e Lombardo, non ho avuto scelta: non potevo contribuire con i voti dei miei elettori alla loro vittoria”.

 

Non ha avuto parole di stima per l’attuale premier. Come reagirete se Bersani, una volta eletti, dovesse decidere di governare con la coalizione che Monti rappresenta?
“Il centrosinistra vincerà senza bisogno di Monti. Vincerà ovunque. Sono convinto però che in ogni caso il governo Bersani dovrà poi allargare il consenso sul programma a Monti o anche ad altri partiti, perché per governare c’è bisogno di un grande progetto politico. Si dovrà guardare a chi ha la cultura del governo e potrà fare il bene di questo paese”.

 

Che ruolo avrebbe Tabacci in un ipotetico Governo Bersani?
“Farà il ministro. Se fossi in Bersani lo metterei allo Sviluppo economico”.

 

Eletto all’Ars a ottobre, ha deciso di non candidarsi per queste elezioni nazionali. C’è l’intenzione, prima o poi, di tornare a Roma?
“Io vorrei tanto restare e dedicarmi alla Sicilia. Mi sono dimesso dalla Camera per candidarmi qui e lavorare per il mio territorio. Ci sono troppe cose da fare. Dobbiamo, per esempio, interrogare i responsabili delle raffinerie della Sicilia per capire come mai, visto che qui il petrolio lo raffiniamo, la benzina costa così cara. Dobbiamo sentire i responsabili della grande distribuzione, che vivono con i nostri consumi, ma investono poi in altre regioni s’Italia. Dobbiamo creare lavoro per i siciliani. Dobbiamo contrattare delle deroghe per il patto di stabilità, di almeno 5 anni. Insomma, di cose da fare ce n’è in abbondanza.
Inoltre, mi piacerebbe che si potesse realizzare un grande progetto, ovvero la costruzione della sede della Regione siciliana nei terreni confiscati alla mafia che si trovano lungo l’autostrada. Grattacieli, parcheggi, metropolitane. Un’opera mastodontica che darebbe lavoro agli edili per almeno dieci anni”.

 

Cosa chiederà ai siciliani eletti nella sua lista per la Sicilia?
“Ho alcuni suggerimenti: innanzitutto, quello di portare avanti il disegno di legge sulla impignorabilità della prima casa che ho già depositato alla Camera. E l’impignorabilità dovrà includere anche i beni mobili e immobili dei piccoli artigiani e dei piccoli imprenditori, perché non possiamo per punire qualcuno, fermare la produzione e lasciare senza lavoro anche i dipendenti di quelle aziende colpite da questi provvedimenti.
Chiederò anche che si istituisca una zona franca nei siti industriali della Sicilia, come Gela, Priolo, Milazzo, così da attrarre gli investimenti, nazionali e internazionali, perché sono i capitali che muovono l’economia.
Infine, chiederò di privatizzare la rete ferroviaria siciliana: diamo la gestione ai privati, in concessione gratuita per cento anni, con l’obbligo di costruire binari e vagoni, di realizzare l’alta velocità tra Palermo e Catania e di realizzare un orient express tutto siciliano, che circumnavighi l’isola, con vagoni dove vendere anche i prodotti delle nostre produzioni tradizionali”.

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