L’altra piazza di Bersani e Renzi. Palermo e la “sinistra di governo” secondo sindaci e candidati

di Redazione

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L’altra piazza di Bersani e Renzi. Palermo e la “sinistra di governo” secondo sindaci e candidati

| mercoledì 20 Febbraio 2013 - 23:16

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PALERMO, 21 FEBBRAIO 2013 – Un sindaco e un candidato sul palco di piazza Verdi. Matteo Renzi, sindaco di Firenze e Pierluigi Bersani, candidato premier per la coalizione di centrosinistra (Pd, Sel e Tabacci). È la sera dell’ultimo appello prima del voto che ieri va in scena, forse non a caso, nell’altra piazza del centro di Palermo.

 

Altra rispetto a quella del Politeama che ha ospitato lo Tsunami di Grillo e gli incontri in teatro di Berlusconi, Monti e proprio ieri, quasi in contemporanea, Casini.

 

Una “sinistra” che sembra aver voglia di governare sia pur fra i dubbi di una possibile alleanza necessaria con il centro montiano in ambito nazionale e la difficile gestione del Governatore Crocetta in ambito siculo.

 

Dubbi che sembrano riflettersi in una passione diversa che il folto pubblico presente in piazza pare rimandare sul palco. Un bisogno di “serietà”, ma meno manageriale e bocconiana di quella dei “tecnici”, più da sinistra laburista condita da un pizzico di Emilia “rossa”.

 

Sotto il palco un sindaco e un candidato ascoltano Renzi e Bersani. Il sindaco è quello di San Mauro Castelverde, Mario Azzolini. Il candidato, capolista al senato per il Pd, è Corradino Mineo. Due giornalisti Rai “di sinistra” prestati in modo differente alla politica. Un gioco degli specchi per tentare di capire la “voglia di Governo” del centrosinistra, e non solo.

 

 

 

 

 

 

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