Lombardo contro Crocetta: adesso la sfida arriva in Tribunale

di Redazione

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Lombardo contro Crocetta: adesso la sfida arriva in Tribunale

| mercoledì 20 Febbraio 2013 - 08:44

piscitello rino

PALERMO, 20 FEBBRAIO 2013 – Lo avevano annunciato qualche settimana fa e oggi lo hanno fatto davvero. Il segretario regionale del Partito dei siciliani-Mpa, Rino Piscitello, ha depositato questa mattina in Procura a Palermo un esposto su quello che definisce “mercato delle vacche” nel Parlamento siciliano. Ma Crocetta non ci sta e rilancia attaccando il suo predecessore Raffaele Lombardo.

Ad assistere il segretario del Pds-Mpa in Procura è stato l’avvocato Gaetano Armao, che nell’ex Governo Lombardo ha ricoperto i ruoli di assessore per i Beni culturali e poi per l’Economia.

 

Al centro della denuncia, consegnata al procuratore aggiunto Leonardo Agueci, il cambio di casacca di deputati di diversi partiti, che sono transitati nei gruppi sostenitori del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Ma non è stato indicato alcun reato specifico. “Dovrà essere la magistratura a valutare”, ha dichiarato Piscitello. “L’esposto – ha riferito il segretario del Pds-Mpa – riguarda gli infiniti cambi di casacca in periodo elettorale. In un paio di mesi circa il 15 per cento dei deputati dell’Ars si sono spostati verso il partito di Crocetta o partiti che lo sostengono. Nell’ultima settimana ci sono stati passaggi anche di ex consiglieri comunali e sindaci. In tutte queste improvvise conversioni ideali, che statisticamente sono impossibili, potrebbe ravvisarsi – ha concluso – un meccanismo di trattativa specifica e bene organizzato”.

 

“Ma quale voto di scambio?”, tuona però il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Esiste solo nell’immaginario perfido di Rino Piscitello, quello stesso immaginario che appartiene al suo partito. Se proprio vuole cercare il voto di scambio – continua il governatore – lo aiuteremo noi, ricordando gli oltre 500 incarichi di consulenze assegnati dal suo presidente Raffaele Lombardo in piena campagna elettorale. Tutti atti illegittimi, se non abusi, fatti violando la legge blocca-nomine”. 

 

Più pacati i toni dell’assessore regionale all’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Nicolò Marino, che, in qualità di magistrato antimafia della procura di Caltanissetta in aspettativa, ha spiegato: “Innanzitutto dobbiamo realizzarlo il voto di scambio, il reato – ha detto – non può rimanere nella mente di qualcuno. Non è che ogni cosa che si manda in procura diventa reato. Ma non possiamo fermarci. Non abbiamo alcuna paura e quindi andiamo avanti. Se poi ci dovremo confrontare con la procura lo faremo”.

 

Chiude la polemica il presidente dell’Assemblea regionale siciliana: “Non vedo l’ora – ha detto Giovanni Ardizzone – che finisca questa campagna elettorale e che arrivi il 25 febbraio…”.

 

 

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Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
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